“Volpe nel deserto”, le motivazioni del no al ricorso

24 novembre 2015 | 13:51
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“Volpe nel deserto”, le motivazioni del no al ricorso

Ricorso inammissibile per il non luogo a procedere nei confronti dell’ex sindaco Mauro Favilla e dell’ex assessore Marco Chiari, ecco le motivazioni. E’ stato depositato ieri nella cancelleria della Corte di Cassazione il dispositivo della sentenza che chiude definitivamente l’operazione “Volpe nel deserto” (Leggi l’articolo).

La procura generale della Corte d’Appello aveva presentato ricorso asserendo che il Gup avrebbe “travalicato i limiti cognitivi propri dell’udienza preliminare, traducendosi quel provvedimento in una valutazione del materiale probatorio riservata al giudice del dibattimento”. Motivazione rigettata in toto dalla Corte di Cassazione con una motivazione molto dura: “Il Gup – dice la sentenza – rimane nell’ambito del giudizio prognostico a lui demandato e motiva in maniera puntuale e immune da vizi logici e giuridici la ritenuta inutilità del dibattimento, anche attraverso precisi riferimenti al giudicato cautelare formatosi in punto di insussistenza della gravità indiziaria per tutti i reati contestati agli imputati a seguito di ripetuti interventi annullatori del tribunale del riesame prima, e di questa corte poi”.