L’orefice: vado avanti. Martinelli (Fi): più sicurezza

14 gennaio 2016 | 13:02
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L’orefice: vado avanti. Martinelli (Fi): più sicurezza
L’orefice: vado avanti. Martinelli (Fi): più sicurezza
L’orefice: vado avanti. Martinelli (Fi): più sicurezza
L’orefice: vado avanti. Martinelli (Fi): più sicurezza
L’orefice: vado avanti. Martinelli (Fi): più sicurezza
L’orefice: vado avanti. Martinelli (Fi): più sicurezza

“Non ho intenzione di arrendermi e paura non ne ho avuto, però è più dura adesso guardare al futuro”. Aldebrando Del Pecchia si commuove nella sua oreficeria sulla via Sarzanese a Nave, assaltata 48 ore fa da una banda di rapinatori, tre dei quali già arrestati dai carabinieri (Leggi). “Devo per forza guardare avanti – commenta -, ma il danno che mi è stato provocato è ingente: almeno 60mila euro”. Del Pecchia lo dice mandando la memoria al 2002 quando subì un’altra rapina: “Allora erano in 4 – ricorda – e mi presero a calci in faccia, dopo avermi fatto stendere a terra. Fu dura, ma erano altri tempi. Era facile riprendere quota, non c’era la crisi economica che c’è oggi e oggi sono solo”. Dopo la perdita prematura della moglie, Del Pecchia non è stato più lo stesso: “La cosa peggiore è che queste cose ti farebbero gettare la spugna, ma per ora non ci penso davvero. Resterò qui a lavorare, cercando di rialzarmi”. Al gioielliere non è mancata la solidarietà di amici e parenti, ma dalle istituzioni nessun cenno. Soltanto il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Alternativa Civica Centrodestra di Lucca, Marco Martinelli, stamani (14 gennaio) si è presentato nel negozio di Del Pecchia per manifestare la sua solidarietà e vicinanza e mettendosi a disposizione del commerciante rapinato.

Ma per Martinelli è stata anche l’occasione per lanciare un nuovo appello al Comune e invitare gli amministratori a mettere in campo azioni di prevenzione. Complimentandosi con le forze dell’ordine e i carabinieri che hanno stretto subito il cerchio su tre dei quattro rapinatori, Martinelli ha ascoltato il racconto choc del gioielliere rapinato.
“La donna si è presentata alla porta poco prima dell’orario di chiusura – racconta l’orefice -: l’ingresso era chiuso come sempre e ha suonato il campanello. Sono andato ad aprire e lei mi ha chiesto di valutarle un anello. Le ho detto che non l’avrei comprato, così se ne è andata. Ha lasciato però la porta spalancata e mentre andavo a chiuderla mi sono trovato di fronte tre rapinatori con il volto coperto. E’ stato terribile, ma non ho mai temuto il peggio anche se poco dopo mi hanno fatto inginocchiare e mi hanno ammanettato nel laboratorio. A quel punto mi hanno insultato e ordinato di aprire la cassaforte, mentre mi colpivano alla testa con il calcio di pistola. Non ho eseguito gli ordini, e capendo che non l’avrei fatto, mi hanno rubato quello che hanno trovato in esposizione, quasi 60mila euro di gioielli”.
“Ho trovato una persona che nonostante l’aggressione subita non vuole arrendersi – ha commentato dopo la visita Martinelli -, ma è forte la richiesta che viene da tutto il quartiere di più sicurezza. I lucchesi si sentono abbandonati dal Comune -aggiunge Martinelli- incapace di mettere in campo un vero piano urgente contro la criminalità. “E’ ormai evidente che la giunta Tambellini è schiava di un’ideologia del buonismo e del lassismo e non considera la sicurezza una richiesta reale dei cittadini”. Le cronache quotidiane riportano il dramma dell’insicurezza vissuta dai cittadini e dai titolari di attività. “Sia la periferia che il centro storico sono allo sbando – dichiara Martinelli – negli ultimi anni sono esponenzialmente cresciuti i furti nelle abitazioni e nei negozi, così come gli episodi di vandalismo e bullismo che stanno scandendo il ritmo della quotidianità nella nostra città”. Secondo Martinelli “la preoccupazione e senso di apprensione che vive la nostra comunità, necessita immediatamente di un intervento da parte del sindaco, in virtù della sua responsabilità in tema di sicurezza pubblica. L’impegno delle forze dell’ordine è encomiabile nonostante siano evidenti le carenze in termini di personale e di mezzi. Ma la sicurezza – conclude Martinelli – non viene perseguita soltanto con i giusti interventi repressivi a tutela dell’ordine pubblico. Sono importanti anche le azioni volte a migliorare la vivibilità dell’intero territorio, eliminando il degrado e coniugando prevenzione e controllo dei reati”.