




Rapinavano le banche sequestrando dipendenti e clienti e attendendo l’apertura automatica delle casseforti a tempo. Una banda di malviventi, pendolari del crimine, è stata arrestata alle prime luci dell’alba di oggi (22 gennaio) dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Viareggio che hanno eseguito le 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere in Sicilia, dove sono stati scovati i presunti responsabili, a vario titolo, di almeno due rapine in istituti di credito della Versilia. Le ordinanze sono state firmate dal gip del tribunale di Lucca, Silvia Mugnaini, su richiesta del sostituto procuratore Aldo Ingangi, titolare delle indagini.
In cella sono finiti Barbaro Andrea Asero, 31 anni, di origini catanesi; Alfio Zerbo, 43 anni; Antonino Bulla, 28 anni, già rinchiuso nel carcere di Caltanissetta, e Daniele Antonio Mavilla, anche lui 28enne, tutti catanesi e accusati di rapina aggravata e ricettazione.
Secondo le accuse che muovono loro gli inquirenti, i quattro sarebbero i rapinatori che nel pomeriggio del 14 febbraio del 2014 avevano assaltato la Cassa di Risparmio di Lucca a Viareggio. I malviventi, in quell’occasione, fecero irruzione armati di taglierino, sequestrando circa 25 persone, tra dipendenti e clienti, rinchiudendoli in una stanza per alcune ore in attesa dell’apertura automatica delle casse. Una volta aperte le casse i malviventi portarono via la somma complessiva di circa 145.000 euro fuggendo poi a bordo di un’autovettura rubata.
Le stesse indagini hanno fatto poi ritenere ai carabinieri che Asero e Zerbo siano gli autori di un’altra rapina commessa in Versilia. In particolare i due, secondo l’accusa, avrebbero compiuto un colpo alla Cassa di Risparmio di Carrara di Lido di Camaiore il 4 ottobre del 2013. In quel caso utilizzarono il medesimo modus operandi: dopo aver fatto irruzione all’interno dell’istituto di credito, impedirono qualsiasi movimento a clienti e dipendenti rinchiudendoli in una stanza per circa 2 ore. All’apertura delle casse i malviventi si impossessarono di circa 200.000 euro fuggendo sempre a bordo di un’auto rubata. Gli arrestati, dopo le incombenze di rito, sono stati associali alle case circondariali di Catania e di Caltanissetta.
FOTO – I quattro in manette