Accessi irregolari alla Ztl, indagine sui vigili urbani



L’inchiesta è appena ai suoi albori, ma l’ipotesi di reato per cui s’indaga c’è già ed è quella di abuso d’ufficio. Accuse tutte da verificare che rischiano però di travolgere, ancora una volta, il comando della polizia municipale di Lucca, dove stamani (1 febbraio) si sono presentati i carabinieri della sezione di pg della procura della Repubblica, acquisendo documentazione relativa alle autorizzazioni agli ingressi nella Ztl e alle auto in uso al personale e anche al comandante.
L’indagine ha mosso i primi passi da un esposto circostanziato in cui si sono rivolte accuse molto precise su alcuni presunti illeciti negli accessi all’area del centro storico delimitata dai varchi telematici.
L’obiettivo degli inquirenti adesso è quello di accertare se siano state concesse autorizzazioni ad oltrepassare le telecamere alle auto private di personale in forza al comando della municipale, anche fuori servizio e, soprattutto, in assenza dei requisiti necessari previsti dallo specifico regolamento dei varchi telematici. In sostanza, quindi, nelle segnalazioni al vaglio degli inquirenti si insinuerebbe il sospetto che dipendenti del comando abbiano avuto accesso alla Ztl liberamente con i propri mezzi, senza cioé un regolare permesso come avviene per i privati cittadini.
Tutte circostanze da verificare, ed è questa l’intenzione della polizia giudiziaria che a metà mattinata ha fatto visita anche all’ufficio personale del Comune per acquisire i fogli delle presenze degli agenti e funzionari in servizio alla Municipale. Saranno eventualmente confrontati con le informazioni acquisite su targhe e accessi alla Ztl. I tecnici della Metro – società a quanto risulta estranea all’indagine -, sarebbero stati invitati a fornire alcuni riscontri agli inquirenti che esamineranno nel dettaglio il materiale acquisito incrociando i dati su accessi, targhe di veicoli, permessi e autorizzazioni agli ingressi nella zona off limits del centro storico. Un lavoro certosino e che non si annuncia breve per gli investigatori che proprio stamani avrebbero richiesto anche gli atti relativi all’impiego dell’auto civetta della polizia municipale per verificarne che l’impiego sia stato conforme alle esigenze di servizio.
Per il momento gli amministratori non commentano gli inchiesta. Palazzo Orsetti in una nota stringata si limita a dichiarare “piena collaborazione” con gli inquirenti, spiegando che “al momento attuale – si legge – non è possibile da parte dell’amministrazione alcuna valutazione di merito rispetto agli accertamenti in questione. Ogni giudizio è rimandato dunque al momento in cui il quadro d’insieme sarà chiarito”.
In effetti anche gli inquirenti sono molto cauto e sull’intera questione è calato uno stretto riserbo. Ed è giusto che sia così perché al momento non risulta nessun indagato. La procura, in sostanza, sta cercando riscontri alle accuse contenute in una segnalazione che è stata presentata di recente e che necessitano di doverose conferme o smentite. Al momento i carabinieri della pg sarebbero all’inizio di questo lavoro.
Alle 9 precise del mattino sei investigatori hanno varcato la soglia del comando di piazzale San Donato, raggiunto in tarda mattinata anche dal comandante Stefano Carmignani che al momento non si trovava a Lucca. Ha raggiunto poi gli uffici, dove il personale aveva messo nel frattempo a disposizione tutta la documentazione richiesta, con un atteggiamento di piena collaborazione con gli inquirenti.
La pg avrebbe acquisito documentazione sia nell’ufficio contravvenzioni, sia in quello dei permessi e nella sala operativa. I dati serviranno ad integrare il lavoro d’indagine che si starebbe concentrando su alcune precise posizioni.
Proprio di recente era stata la task force diretta dal comandante della municipale di Lucca, insieme al personale della società che gestisce i parcheggi e gli accessi al centro storico, a concentrare l’attenzione sui varchi telematici. Centinaia le posizioni di privati e aziende passate al vaglio nei controlli che hanno già avuto un primo risultato con l’annullamento di almeno 600 permessi a ex residenti del centro storico (Leggi l’articolo).
Gabriele Mori
Roberto Salotti