Lucca, oltre 600 migranti accolti tra il 2014 e il 2015

1 febbraio 2016 | 16:57
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Lucca, oltre 600 migranti accolti tra il 2014 e il 2015

In provincia di Lucca il numero dei migranti ospitati raggiunge la cifra di 617 persone: un flusso continuo aggiornato al dicembre scorso. Il quadro, aggiornato, è stato fatto dalla Regione Toscana che sta lavorando ad un software che possa aiutare a mettere in rete soggetti gestori e prefetture, permettendo così uno scambio di informazioni in tempo reale sulla situazione dei posti a disposizione ma anche l’età, la nazionalità e la condizione degli ospiti. Potrà sembrare banale, ma finora questo non accadeva.

I tecnici hanno lavorato su un software già usato dagli Sprar, ovvero le strutture di seconda accoglienza della rete del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, alloggi destinati a chi già gode di protezione internazionale e non per l’assistenza immediata delle persone che arrivano sul territorio italiano, anche se talvolta hanno fatto anche questo. Il software aiuterà a gestire e programmare meglio i bisogni formativi e tutte le iniziative necessarie ad una migliore integrazione. Il software sarà disponibile entro un paio di settimane.
Il modello di accoglienza diffusa
Il modello di accoglienza diffusa toscano ha funzionato. Questa la posizione della Regione Toscana che parla di un sistema rodato.
I profughi sono stati distribuiti in più di cinquecento diverse strutture, con pochi ospiti per ciascuna (spesso meno di venti). Chi è stato accolto è stato coinvolto in attività di volontariato. Si sono presi cura di strade e giardini, di argini da ripulire o aule di scuole da ridipingere. Nel frattempo hanno imparato l’italiano, a volte pure una lavoro. Hanno conosciuto la cultura di chi li ospitava e hanno provato a raccontare la loro, magari seduti insieme, italiani e stranieri, a tavola.
Oltre seimilacinquecento richiedenti asilo accolti in Toscana in quasi due anni vuol dire un ospite ogni 600 residenti. Seimilacinquecento stranieri (temporanei) che si aggiungono ai 395mila che già in Toscana abitano e lavorano, i più numerosi rumeni, albanesi, cinesi e marocchini. Con gli sbarchi che a primavera probabilmente riprenderanno a farsi più frequenti, sarà comunque necessario fare un’ulteriore passo in avanti.
E’ per l’appunto la “fase B” illustrata a gestori e sindaci, riuniti e incontrati nel pomeriggio a Sant’Apollonia a Firenze per una giornata di approfondimento e per fare il punto sull’accoglienza. “Dobbiamo entrare in una nuova fase, pur continuando ad andare avanti con il modello toscano di accoglienza diffusa, oramai stimato a livello nazionale ed oltre”, ha detto l’assessore regionale all’immigrazione Vittorio Bugli nel corso dell’incontro con i Comuni e le associazioni di volontariato organizzato oggi nell’auditorium di Sant’Apollonia per discutere sul tema dell’accoglienza dei profughi e dei richiedenti asilo in Toscana.
“E’ difficile continuare a parlare di emergenza – ha detto – quando da anni c’è questo flusso di presenze. Dobbiamo renderci conto che ormai anche le strutture di accoglienza devono essere gestite come i percorsi che hanno una proiezione di più lunga durata e maggiori possibilità di inserimento. E in quest’ottica la Regione sta lavorando allo sviluppo di un software per la profilatura dei migranti, per conoscere nel dettaglio chi sono le persone che si trovano nelle strutture di prima accoglienza”.
“Quando parlo di profilatura – ha spiegato – non mi riferisco al nome e cognome, ma alla loro storia, i loro studi, la loro formazione, le loro aspettative. In questo modo, conoscendo chi si ha davanti, si potrà lavorare alla costruzione di percorsi formativi e lavorativi adatti, avendo l’intelligenza di scegliere attività che non confliggano con la necessità di lavoro che è già presente nella nostra Regione”.
Riguardo alle strutture Sprar, l’assessore Bugli ha ricordato che ad oggi in Toscana sono ospitati circa 650 rifugiati o richiedenti asilo. Il Ministero ha aperto un nuovo bando per definire altri 10.000 posti Sprar in tutta Italia e l’assessore Bugli ha colto l’occasione dell’incontro odierno con gli amministratori per sensibilizzare i sindaci e chiedere loro di partecipare al bando “dato che – ha detto – anche in Toscana altri 700/800 posti Sprar sarebbero molto utili”.
Ai giornalisti che chiedevano se la Regione avesse notizia di nuovi flussi straordinari di migranti in arrivo, Bugli ha risposto che “non sono state segnalate emergenze, ma ci è stato segnalato che i flussi in arrivo nel 2016 saranno analoghi a quelli del 2015. Dunque la cosa deve essere affrontata in a modo serio e strutturato ed è per questo che oggi ci vediamo con i gestori dei punti di accoglienza e con i sindaci. Poi faremo il punto con le prefetture. Bisogna organizzarci”.
Quanto alla gestione dei minori, l’assessore ha precisato che “Ad oggi esiste il rischio che dei minori vadano a finire in strutture per adulti. Per questo abbiamo provato a creare delle strutture sperimentali a più bassa intensità, dato che il minore che viene dall’estero spesso ha 16 o 17 anni, quindi non ha bisogno di una struttura con la madre come un minore di 7 o 8 anni”.
I richiedenti asilo accolti dal 2014 a dicembre 2015 in Toscana, provincia per provincia
Arezzo 652
Firenze 1823
Grosseto 374
Livorno 730
Lucca 617
Massa Carrara 299
Pisa 595
Pistoia 471
Prato 444
Siena 582
Totale 6587