Centrale unica e più telecamere per la sicurezza

8 febbraio 2016 | 15:27
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Le forze dell’ordine e con esse le istituzioni non abbasseranno la guardia nella lotta per la legalità e anzi rinnovano l’impegno a coordinare ancora di più e meglio servizi e informazioni in caso di emergenze ed episodi di criminalità a Lucca e sull’intero territorio provinciale. Tante le proposte finite sul tavolo convocato stamani (8 febbraio) dal prefetto Giovanna Cagliostro su richiesta del sindaco Alessandro Tambellini dopo l’ennesima rapina violenta in una gioielleria sulla via Sarzanese a Nave. Tra queste spiccano quelle portate dal sottosegretario del ministero dell’Interno, Domenico Manzione, ex procuratore aggiunto di Lucca. Nel lungo periodo l’idea del governo è quella di estendere a tutto il territorio e quindi anche alla Lucchesia la centrale unica per le forze dell’ordine e con essa il numero unico per le emergenze.

Intanto, resta confermato il contingente dell’esercito impegnato a Lucca nei controlli del progetto Strade sicure e che monitora gli obiettivi cosiddetti sensibili per il terrorismo. E ancora più telecamere lungo le strade e nei luoghi più a rischio. Questa è la ricetta a lunga scadenza, ma nell’immediato gli enti locali hanno intenzione di mettere a disposizione le proprie competenze e risorse per collaborare con gli inquirenti e ricucire una rete sul territorio che coinvolga di più anche i cittadini con il progetto di controllo del vicinato. Le forze dell’ordine faranno la loro parte coordinandosi, così come le amministrazioni comunali e in particolare quella di Lucca che stamani ha portato le proprie istanze al tavolo in prefettura, dove erano presenti anche il presidente della Provincia, Luca Menesini, e il presidente della Fondazione Crl, Arturo Lattanzi.
Per Palazzo Orsetti, in particolare, erano presenti il sindaco Alessandro Tambellini e l’assessore alla sicurezza, Francesco Raspini. L’amministrazione si è già impegnata ad aumentare la videosorveglianza nelle zone a rischio e le gare per le nuove telecamere sono state già bandite. In questo senso – ha spiegato il primo cittadino di Lucca – i Comuni devono fare la loro parte, collaborando tra di loro e con le forze dell’ordine. Riqualificando le periferie, incrementando la videosorveglianza e il controllo di vicinando e offrendo soluzioni corali alla questione dell’accoglienza migranti.
L’impegno dei parlamentari. La mattinata si è aperta con un confronto tra il prefetto e il sottosegretario Manzione con i parlamentari lucchesi. Il senatore del Pd, Andrea Marcucci, è rimasto particolarmente soddisfatto. “I dati del primo mese del 2016 sul fronte della sicurezza sono incoraggianti. C’è un grande sforzo di coordinamento e di mobilitazione delle forze di polizia, che coinvolge anche i Comuni. Abbiamo ribadito – aggiunge Marcucci – la nostra piena disponibilità ad interagire con il governo Renzi. La sicurezza viene al primo posto e tutti devono fare la loro parte”.
“Produttivo e utile il confronto tenutosi in Prefettura”, conferma la deputata Raffaella Mariani.  “Oltre alle rassicurazioni circa l’impegno per il coordinamento delle azioni volte ad assicurare maggiore sicurezza sul territorio – spiega – nel corso del confronto è stata sottolineata l’importanza di una corretta informazione sull’attività delle forze dell’ordine. Agli amministratori locali e alle forze dell’ordine impegnate nel lavoro quotidiano di prevenzione e deterrenza degli episodi di microcriminalità sarà assicurata la vicinanza e il sostegno delle istituzioni di ogni livello”.
Le proposte del Comune di Lucca. Per i Comuni e in particolare per quello di Lucca è necessario fare un salto di qualità nella sicurezza. “Il doppio appuntamento promosso quest’oggi dalla Prefettura di Lucca in tema di sicurezza va nella direzione auspicata di uno sforzo di coordinamento dal carattere eccezionale fra i livelli politico-istutuzionali rappresentativi del territorio. La frequenza e la gravità dei fatti accaduti – spiega il sindaco Tambellini ci fanno infatti pensare che non sono più sufficienti i consueti provvedimenti, pur corretti, che abbiamo adottato fin qui sul piano locale. La posta in gioco è alta e concerne il rapporto tra cittadini e istituzioni, dal momento che la protezione delle persone e dei loro beni è uno degli scopi fondamentali di qualsiasi struttura sociale, e se lo scopo non viene conseguito rischia di saltare alla base il contratto sociale sul quale si regge il prestigio e l’autorevolezza delle istituzioni e anche la loro capacità di imporre regole ed obblighi”.
“Le amministrazioni comunali da parte loro sono a fianco delle autorità di pubblica sicurezza e le sostengono nella loro azione – assicura il sindaco -, ma non possono e non debbono sostituirsi in alcun modo a loro. Ciò che come sindaci e amministratori locali possiamo e dobbiamo fare consiste nello svolgere un’efficace azione di supporto, mettendo in campo le risorse di nostra competenza. Il Comune di Lucca sta profondendo il proprio impegno attraverso un’efficace pianificazione urbanistica: il Piu di Sant’Anna, il Quartiere Social per San Vito sono gli esempi più recenti di progetti di riqualificazione urbana e delle periferie. Abbiamo lavorato, anche in sinergia con la Prefettura, allo sviluppo di infrastrutture di servizio alla sicurezza: a questo riguardo cito gli interventi fatti e in itinere per l’implementazione del sistema di video-sorveglianza ed il suo collegamento con le sale operative delle forze di polizia. Il controllo di vicinato che fa peraltro registrare la richiesta di adesione da parte di tre nuove frazioni del territorio. Infine il contributo della Polizia Municipale nell’ambito della prevenzione del degrado e dell’inciviltà, oltre al suo consueto lavoro in termini di sicurezza stradale e di gestione delle problematiche ambientali, commerciali, edilizie. Dunque l’impegno da parte di noi sindaci c’è ed è operativo, ma l’eccezionalità assunta dalle problematiche inerenti la sicurezza nella nostra provincia (furti in abitazione, rapine, atti cosiddetti di microcriminalità ma che in realtà rappresentano fatti gravi per la collettività e la sua coesione)ci chiamano ad uno sforzo aggiuntivo e corale che miri a discutere in maniera fattiva e concreta quale strategia sulla sicurezza intende adottare il nostro Paese. E’ un tema che tocca le norme penali e processuali, a tratti inadatte a fronteggiare alcuni dei fenomeni criminosi, ma anche la politica carceraria, con l’importantissimo tema della certezza della pena. Infine, deve essere sviluppato con coraggio anche il tema delle politiche migratorie: nessuno può infatti negare che accanto alla sacrosanta accoglienza di chi fugge dalle guerre deve essere allestito un sistema che mandi forte e chiaro a chi viene accolto il messaggio che l’Italia è generosa con chi rispetta le regole e durissima con chi le viola. Ecco, di tutto questo è necessario discutere e si è discusso nella importante giornata di oggi: l’auspicio forte che mi sento di esprimere come Sindaco di questa città è che proprio da Lucca si sviluppi una iniziativa politica corale e concreta che fornisca, con il coinvolgimento di tutti i livelli politico-istituzionali, una risposta al bisogno reale di sicurezza espresso dai cittadini”. Il presidente della Provincia ha condiviso i punti nodali dell’analisi effettuata dal sindaco, ponendo anche l’accento sulla carenza organica rilevata nei corpi di polizia municipale e sulle criticità derivanti anche dall’assetto del personale della polizia provinciale, chiedendo una maggiore presenza di queste professionalità sul territorio.
Il doppio confronto in Prefettura. Tutti temi emersi durante la lunga mattina all’ufficio territoriale del governo. Il primo incontro è stato l’occasione per vagliare le preoccupazioni espresse dai cittadini, raccolte dai parlamentari nei vari ambiti territoriali di riferimento, anche alla luce dei dati statistici recentemente divulgati che pospongono la posizione della provincia di Lucca nella graduatoria nazionale. Quindi tale incontro si è posto funzionale al secondo – come evidenziato dal sottosegretario Manzione – dove si è proceduto ad analizzare gli elementi raccolti per ottimizzare i sistemi di intervento ed approfondire le linee attuative di progetti migliorativi già in corso.
“I parlamentari locali, quali ricettori delle istanze dei cittadini sul territorio – ha puntualizzato il sottosegretario – si sono in tal modo posti quali trait d’union utile a favorire le condizioni per un incisivo raccordo con le iniziative in materia in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
Nel corso dell’incontro il sottosegretario Manzione ha voluto fare il punto sullo stato di attuazione dei progetti di videosorveglianza previsti per il comune di Lucca e per la Versilia, elaborati dalla Questura e dall’Arma dei carabinieri per il cui finanziamento hanno dato disponibilità la Fondazione della Cassa di Risparmio di Lucca e la Banca della Versilia Lunigiana e Garfagnana. In merito a tale iniziativa il sottosegretario Manzione ha sottolineato, tra l’altro, l’utilità che potrà derivare da questi progetti all’attività di Polizia Giudiziaria, perché sono articolati in modo tale da coprire un’ampia parte dei territori interessati e, considerata la validità di tali sistemi sia sotto il profilo preventivo che repressivo, il presidente della Provincia ha chiesto l’integrazione del progetto ai fini della estensione sul territorio comunale di Capannori. Il prefetto ha assicurato di esaminare la proposta in sede di Comitato al fine di un futuro sviluppo articolato del progetto.
“Tale iniziativa – ha evidenziato il sottosegretario – dovrà essere affiancata ad altre, che pure hanno avuto avvio, altrettanto efficaci ai fini del rafforzamento del tema dell’ordine e sicurezza pubblica sul territorio quali: la realizzazione nell’area Campo di Marte del polo unico della sicurezza a Lucca – con particolare riferimento alla sede della Questura – che, grazie ad un più razionale assetto logistico, potrà garantire una migliore funzionalità dei servizi sul territorio consentendo di incanalarli in una centrale unica delle forze di polizia, ciò nell’ottica di un percorso che va ad armonizzarsi con la normativa europea in materia”.
I dati sul crimine. Durante l’incontro sono stati anche analizzati i dati riferiti all’andamento della criminalità in provincia, ricordando che nel 2015, “si è registrata – sottolinea la Prefettura – una significativa flessione dei dati riferiti ai reati in generale già oggetto di divulgazione in occasione dei Comitati provinciali tenutisi nei giorni 4 e 10 dicembre del 2015”. E’ stato rimarcato come l’unico dato in controtendenza si sia rivelato quello dei furti in abitazione nei territori comunali di Lucca e Capannori, situazione che tuttavia, già dai dati rilevati in questo primo periodo dell’anno, risulta migliorata visto che in rapporto allo stesso periodo dal 1 al 31 gennaio del 2014, 2015, 2016 nel comune di Lucca si è registrato un calo del -36,4% (52 furti in abitazione nel 2014, 55 nel 2015, 35 nel 2016), nel comune di Capannori il dato si attesta a -21,1% (28 nel 2014, 19 nel 2015, 15 nel 2016).
La risposta della giustizia. Anche il procuratore della Repubblica, Fabio Origlio, ha confermato una situazione in via di miglioramento ricavabile da alcuni dati che rispondono alla questione della sicurezza reale quali, ad esempio, i procedimenti penali che risultano essere 169 nel 2014 e 161 nel 2015, evidenziando al contempo la giusta attenzione da porre sull’aspetto della sicurezza percepita che esige risposte concrete da parte delle Istituzioni nei confronti dei cittadini. Sotto tale profilo ha informato che la procura ha posto in essere strategie organizzative del lavoro che si traducono in una corsia prioritaria riservata alla trattazione dei furti in abitazione al fine di offrire una risposta immediata della giustizia alla collettività nel perseguire i responsabili di tali reati.
Confermato l’impegno dell’esercito. Il sottosegretario Domenico Manzione, al termine del confronto, ha assicurato che si farà portavoce delle istanze raccolte sul territorio, confermando che non verrà meno il supporto del contingente militare già in servizio presso questa provincia nell’ambito del progetto Strade Sicur”, informando altresì della possibilità di utilizzo di unità costituite da militari dell’Arma dei carabinieri o da personale della polizia di stato che opereranno in zone specifiche per periodi prestabiliti dell’anno per concorrere all’azione di contrasto di alcune tipologie di reati particolarmente gravi.

FOTO – La riunione sulla sicurezza in Prefettura (di Domenico Bertuccelli)