Vigili, i viaggi del comandante “spiati” dal Gps

18 febbraio 2016 | 16:54
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Vigili, i viaggi del comandante “spiati” dal Gps

L’indagine andava avanti da tempo e gli inquirenti – prima di procedere all’acquisizione di atti al comando della polizia municipale e in palazzo Orsetti, concentrandosi sull’operato del comandante Stefano Carmignani, e soprattutto sull’utilizzo dell’auto di servizio -, avrebbero lavorato per mesi, avvalendosi anche di modernissimi sistemi tecnologici per verificare quanto era scritto in un esposto arrivato in procura e da cui è partita l’inchiesta che ieri (18 febbraio) è sfociata in un avviso di garanzia per peculato d’uso e falso ideologico, notificato dalla pg a Carmignani (Leggi).

Molte le ipotesi avanzate da chi ha fatto arrivare quella denuncia sul tavolo del pubblico ministero che coordina le indagini, Fabio Origlio, e che per ora si sta muovendo con estrema cautela in questa inchiesta sulla pubblica amministrazione, che ruota tutta sulla legittimità dell’operato del comandante in materia di utilizzo dell’auto di servizio e probabilmente di alcuni rimborsi per trasferte, probabilmente poche decine di euro.
Al momento tutta l’indagine è incentrata solo ed esclusivamente sulla persona di Carmignani a carico del quale, durante le verifiche della polizia giudiziaria, sarebbero emersi alcuni spostamenti fatti con l’auto di servizio per presunti scopi personali. Spostamenti che sarebbero anche stati tracciati da un sistema Gps installato proprio dagli uomini della polizia giudiziaria sull’automobile che il Comune ha messo disposizione del comandante. I viaggi sarebbero quindi stati tracciati con un sistema di navigazione satellitare. Gli inquirenti avrebbero trovato una decina di viaggi all’apparenza non giustificabili o comunque che potrebbero essere riconducibili a motivi personali. In particolare sotto la lente degli investigatori sarebbero finiti un paio di spostamenti dal comando di Lucca fino a Capannori nei pressi di una banca, dove Carmignani secondo le ipotesi della procura si sarebbe recato per motivi non di servizio. Poi ci sarebbe un altro viaggio a Montecarlo, paese a cui il comandante della municipale lucchese è particolarmente legato.
Infine all’attenzione degli inquirenti ci sarebbe anche un accesso con un’auto privata, senza il permesso per la Ztl del centro storico, e di cui si ipotizza che sarebbe stata in un secondo momento “scaricata” la targa dalla centrale che gestisce il sistema dei varchi telematici. Ma su quest’ultimo aspetto sono in corso ulteriori accertamenti probatori da parte della polizia giudiziaria e per ora è poco più di un’ipotesi ancora da valutare. Quest’ultima vicenda non sarebbe infatti ancora nel fascicolo che contiene gli elementi di prova raccolti durante le indagini.
Insomma un’inchiesta che sembrerebbe reggersi prevalentemente su un’ipotesi di peculato per un uso improprio dell’auto di servizio e di falso per alcuni pass per gli ingressi in area Ztl per vetture private in uso al comandante. Insomma una serie di accertamenti delicati, per quanto apparentemente minimi, da cui dipenderanno a fine indagine le decisioni del pm e, ancora di più, del giudice per le indagini preliminari. Al momento di atti formali c’è solo una notifica di avviso di garanzia a carico di Carmignani che è stata consegnata nella giornata di ieri. La prossima settimana il comandante potrebbe però già rendere, come annunciato anche dallo stesso Carmignani, dichiarazioni spontanee al pubblico ministero per spiegare la sua posizione. Carmignani, finora, ha sempre ribadito di essere assolutamente sereno sulla questione.
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Gabriele Mori