


E’ partita questa mattina (20 febbraio) e riscuote già un ampio consenso la sottoscrizione di responsabilità da parte degli ambulanti di via dei Bacchettoni contro la delibera di trasferimento del mercato in piazzale don Baroni: l’iniziativa, promossa congiuntamente da Confcommercio e Confesercenti, vuole essere il primo passo verso il ricorso collettivo al Tar di Firenze, cui prenderanno parte anche alcune attività che hanno sede fissa nella zona. La raccolta dei consensi, che ha la finalità primaria di sondare la volontà degli ambulanti di impegnarsi effettivamente nella battaglia che li contrappone all’amministrazione comunale, consiste nella firma di un documento precompilato che oltre a stamani sarà distribuito anche nelle prossime tre giornate di mercato da un team di rappresentanti di categoria composto da Nicola D’Olivo e Cesare Pierini di Confcommercio ed Irene Parentini di Confesercenti.
“Si tratta di un’assunzione di responsabilità- chiarisce Nicola D’Olivo – con cui gli ambulanti si impegnano a proseguire sulla strada del ricorso al Tar attraverso il cappello istituzionale di Confcommercio e Confesercenti, che ritenendo il mercato una funzione cittadina indispensabile hanno deciso di accogliere e dare seguito alle richieste provenienti dai propri operatori. L’idea – spiega – è quella di trovare un’intesa sul percorso condiviso da intraprendere, che a seconda del numero di commercianti coinvolti potrebbe svilupparsi sul piano sia del ricorso, sia della riapertura di un tavolo di trattativa con il Comune”.
Sebbene non manchino voci discordanti, la maggior parte degli ambulanti intende continuare a svolgere la propria attività nella tradizionale sede di via dei Bacchettoni, insistendo sulle criticità che presenterebbe il progetto di trasferimento nell’area delle Tagliate.
“Anzichè investire in una zona poco appetibile dal punto di vista economico e commerciale – suggeriscono alcuni di loro – sarebbe più opportuno che il Comune iniziasse a prendere in considerazione l’ipotesi di fare investimenti qui, ad esempio potenziando i servizi di comunicazione, creando nuovi parcheggi nelle vicinanze ed intensificando i controlli per costringere gli abusivi a mettersi in regola”.
Oltre ai diretti interessati, Confcommercio fa sapere che ci sono già una ventina di attività commerciali che hanno sede fissa nell’area dei Bacchettoni intenzionate a partecipare attivamente alle fasi del ricorso, in virtù dell’interesse che essi stessi nutrono nei confronti del mantenimento del mercato nella sua sede originaria. A motivare il ricorso sarebbero non solo i problemi logistici legati, fra gli altri, all’insufficienza di presidi igienico-sanitari, alla traiettoria della pista ciclabile e alle difficoltà di collegamento, più volte lamentati dagli ambulanti, ma anche il fatto che molti di loro hanno già pagato la quota annuale prevista per l’utilizzo del suolo pubblico di via dei Bacchettoni: motivo, questo, che a detta delle associazioni di categoria potrebbe costituire un’ulteriore irregolarità della delibera comunale di trasferimento delle attività. “E’ stata una delibera a tradimento – dichiara D’Olivo – fatta d’urgenza il 12 gennaio per poi convocarci il giorno seguente. L’assessore Lemucchi in quella occasione ha presentato una delibera di spostamento provvisorio, che prevedeva quindi un trasferimento solo temporaneo del mercato nell’area delle Tagliate, senza delineare un piano preciso per il periodo post-31 gennaio. Inoltre- conclude- il piano commerciale non viene rinnovato dal 2001: la giunta sostiene di vararlo entro il prossimo novembre, ma si tratta di un progetto irrealistico dato che il tempo minimo necessario è di almeno un anno, senza contare il fatto che da regolamento la manovra dovrebbe essere concertata con le categorie di rappresentata e per il momento nessuno ci ha convocati”. La raccolta delle firme proseguirà anche nelle giornate di mercoledì 24 e sabato 27 febbraio e mercoledì 2 marzo: le sottoscrizioni raccolte saranno poi trasmesse ai tre legali che Confcommercio e Confesercenti hanno designato, i quali valuteranno se e in che modo procedere con le varie fasi del ricorso collettivo.
Jasmine Cinquini