Si chiama Otto, ha 60 anni ed è di origini tedesche. Ha deciso, dopo aver vagato per la Toscana, di stabilirsi in Lucchesia dove ha vissuto come un vero e proprio eremita, in una casa mobile di fortuna sul Serchio, nel morianese. Una vita ai margini, la sua, fino a quando i servizi sociali non lo hanno segnalato all’associazione Ada, che si sta prendendo cura di lui e che attualmente è stato affiato ad una delle volontarie. Ma Otto ha deciso di non rinunciare del tutto alle sue abitudini, e soprattutto al costante bisogno di un contatto con la natura. Per questo vive nel giardino della volontaria, in una tenda che le è stata montata sotto un grande albero dove Otto è solito fare lunghe meditazioni (la foto è d’archivio).

A raccontare la sua storia sono gli stessi volontari dell’associazione Ada, impegnata nell’accoglienza di adulti e anziani a Lucca che per vari motivi vivono un’esistenza disagiata. I volontari si sono presi cura di Otto fin da quando viveva sul fiume: “Abbiamo formato piano piano una rete di aiuto intorno ad Otto – spiega l’associazione Ada – durante il giorno i volontari portavano cibo e coperte ad Otto per fronteggiare la notte, nel tentativo di stabilire con lui una relazione di fiducia”. Poco dopo il 60enne ha accettato un invito a pranzo a casa di una delle volontarie che adesso ne è la attuale affidataria. “Nel giardino della sua casa Melania e gli altri associati Ada – si spiega – hanno montato una tenda dove Otto ha dormito le prime notti nel suo sacco a pelo da cui non si separa mai”. “Ipovedente e sordo da un orecchio – spiegano i volontari – ama il cibo vegetariano e sembra iniziato il cammino verso un graduale reinserimento nella quotidianità sociale, una conquista inaspettata, frutto della collaborazione tra servizi sociali dl Comune e volontari Ada che hanno operato in sinergia con il solo obiettivo di accogliere e sostenere le persone con disagio”.