“Pensavo ad un animale, poi ho visto un piede”

25 febbraio 2016 | 13:41
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“Pensavo ad un animale, poi ho visto un piede”
“Pensavo ad un animale, poi ho visto un piede”
“Pensavo ad un animale, poi ho visto un piede”

di Roberto Salotti
E’ stato il fiuto del cane Attila a far capire al suo padrone che qualcosa di strano c’era su quella piccola sponda sul Serchio dove stamani (25 febbraio) si è aperto un giallo (Articolo e foto). “Erano giorni – racconta il padrone dell’esemplare di cane corso di otto anni – che sfuggiva verso quel punto. Vado ogni giorno a fare una passeggiata sul fiume in compagnia di Attila e ultimamente dovevo tenerlo stretto al guinzaglio. Fino a stamani: mi sono deciso ad andare a rimuovere quella che sembrava essere la carcassa di un animale, perché temevo che il mio cane potesse prendere qualche malattia”.

E’ così che Tomei ha scoperto il cadavere mutilato di un uomo. Erano circa le 9,30 quando è uscito di casa, a poche decine di metri dal luogo della macabra scoperta. Con lui c’era il cane Attila. “Ho preso la stradina che porta in riva al fiume e sono andato nella direzione opposta a quella del ritrovamento ma ho visto che Attila si è allontanato correndo verso il corpo – racconta Tomei -: mi sono deciso che era l’ora di risolvere la situazione ma quello che è seguito mi ha impressionato”.
Probabilmente il cadavere era lì dall’ultima piena del Serchio, almeno da 15 giorni: “L’acqua lo sommergeva fino all’altro ieri – racconta il pensionato – ed era impossibile accorgersene. Poi qua è pieno di vegetazione: se non fosse stato per il mio cane, sono sicuro che nessuno si sarebbe potuto accorgere di nulla fino alla prossima estate”.
Quando si è avvicinato Tomei ha continuato a pensare di avere davanti qualche animale morto, forse un cane trasportato dalla piena. “Non sarebbe la prima volta che accade”, commenta. Ma poi con la volontà di rimuovere quella che riteneva una carcassa, ha spostato le foglie e un piccolo tronco che lo ricopriva. Scoprendo che si trattava di un cadavere: “Era evidente che non poteva trattarsi di un animale: ho visto un piede con un calzino. E’ stato terribile, ma non ho perso tempo e ho subito chiamato la polizia, spiegando cosa avevo appena visto”.
Il corpo era saponificato, in uno stato di decomposizione che fa sospettare che la morte risalga ad almeno quattro mesi fa, forse lo stesso lasso di tempo in cui il cadavere è rimasto nell’acqua del fiume, trasportato forse anche a lunga distanza dalle correnti e restituito dal passaggio dell’ultima piena. Un mistero – a cominciare dall’identità dell’uomo – che gli inquirenti sono occupati a risolvere.