Baby bulli prendono di mira la scuola di S. Vito

27 febbraio 2016 | 11:00
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Baby bulli prendono di mira la scuola di S. Vito

Una banda di baby bulli ha preso di nuovo di mira nella notte la scuola dell’infanzia di San Vito. Una decina di ragazzini tra gli 11 e i 15 anni hanno movimentato la tarda serata di ieri (26 novembre) nel popoloso quartiere di Lucca, scatenando i residenti che non ne possono più dei continui episodi compiuti da giovani e giovanissimi teppisti, anche se ieri sera non si sono registrati danni. Un gruppo di abitanti della zona, infatti, è sceso in strada nella notte e dopo aver chiamato il 113 ha messo in fuga i ragazzini. Ma non è bastato perché poco dopo un gruppo di quegli stessi giovani è tornato in azione a bivaccare davanti alla scuola.

In alcuni hanno passato una notte quasi in bianco per “difendere” la scuola materna che si trova Giorgini, a due passi dal distretto socio sanitario. La polizia chiamata una sola volta nella serata di ieri è intervenuta ma non ha riscontrato danneggiamenti. Il sospetto che è i ragazzini tentino continuamente di entrare nel recinto della scuola per sfruttare la connessione wi-fi gratuita. Ma nel farlo mettono ogni volta in allarme i residenti. Non è, infatti, la prima volta che gli istituti del quartiere vengono presi di mira dai vandali e questo problema era stato al centro anche di un incontro alle scuole Chelini con l’amministrazione comunale. Come si ricordare, perfino durante quella riunione, i ragazzini violenti erano entrati in azione all’ingresso dell’istituto rovesciando un bidone dell’immondizia.
Ieri sera nel mirino della baby gang è finita la scuola dell’infanzia. Lo racconta il residente che per primo ha dato l’allarme al 113.
“Ieri sera – racconta Alessio Dovichi – sono tornato da lavoro e portando fuori la spazzatura mi sono reso conto che un gruppo di una decina di ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 15 anni erano all’interno della scuola materna di San Vito e stavano tentando di forzare la porta mentre due di loro cercavano di divelgere il cancello”. A quel punto l’uomo ha tentato di fermarli. “Mi sono messo ad urlare – prosegue – e con il telefono ho chiamato le forze dell’ordine”.
Ma i ragazzini sulle prime non ne hanno voluto sapere e anzi hanno offeso chi li voleva scacciare. “Hanno iniziato ad offendere e a sfidare chi si affacciava a vedere – racconta il testimone oculare -: è uscito anche un mio vicino ed esasperati siamo corsi incontro a loro per farli uscire dalla scuola. In un primo momento ci siamo riusciti ma nell’arco della notte sono tornati più volte e nonostante il controllo delle forze dell’ordine,siamo dovuti intervenire personalmente con loro che ci sbeffeggiavano. Andiamo avanti così da diverso tempo e siamo veramente stanchi: stiamo collaborando con il comune e con la Caritas per riqualificare il quartiere e creare un punto di ritrovo e aggregazione ma abbiamo bisogno di aiuto anche economico. Non avendo grosse conoscenze per noi è tutto in salita però ci stiamo provando. Speriamo – aggiunge – che qualche fondazione ci venga incontro: ad oggi l’unica cosa che possiamo fare è intervenire rischiando anche ripercussioni sulla nostra persona e sulle nostre famiglie. Ma non ci fermiamo qui”.