
Un aumento di oltre il 400 per cento: l’elenco degli attivi delle procedure concorsuali e dei complessi aziendali sottoposti ad eventuali proposte di concordati fallimentari nell’ultimo mese, a Lucca, recita questo. Ventidue procedure attive nel solo mese di febbraio 2016 contro le 5 dello stesso mese del 2015. Dati che sono lievitati in modo allarmante e che, peraltro, non risparmiano nessuna categoria, anche se la metà delle imprese interessate si occupano di edilizia e, da qui, si intuisce come la crisi del mattone davvero non riesca a scorgere i titoli di coda.
Nell’elenco delle procedure, attinto dal portale dei fallimenti del Tribunale di Lucca, figurano anche agenzie immobiliari, negozi di abbigliamento, farmacie e gioiellerie. Se il numero delle aziende che chiudono è direttamente proporzionale all’andamento della crisi economica, allora, bisogna riconoscere che a Lucca la stessa non solo non diminuisce, ma incalza in modo incessante.
Paolo Lazzari