Crollo alla scuola, Montecarlo chiede anche i danni

2 marzo 2016 | 14:04
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Crollo alla scuola, Montecarlo chiede anche i danni

Nuova udienza per il processo che vede come parte lesa il comune di Montecarlo per il crollo di un muro che era stato costruito da poco nella scuola media di San Salvatore. A causare il cedimento della parete e di altre parti in muratura in un corridoio dell’istituto scolastico, nell’autunno 2013 sarebbe stato il forte vento, a causa, secondo l’accusa, di un difetto di costruzione. Secondo gli inquirenti la parete non era stata ancorata alle strutture portanti dell’edificio che avrebbero impedito il cedimento. Da questo episodio avvenuto di notte e che quindi solo per caso non ha coinvolto i bambini che al tempo dei fatti frequentavano la scuola è emersa una richiesta di risarcimento in sede civilistica di oltre 130 mila euro. Questa mattina in aula a testimoniare per la comunità di cui rappresenta gli interessi ovvero il comune di Montecarlo c’era anche il sindaco Vittorio Fantozzi e i tecnici del municipio davanti al giudice Stefano Billet.

Sindaco e tecnici del comune hanno sostenuto che la parete che crollò non era stata realizzata a regola d’arte. Secondo la loro ricostruzione la ditta costruttrice -, per cui sono alla sbarra per i vari ruoli ricoperti al tempo dei fatti Ciro Russo, Giuseppe Monticelli e Giuseppe Bonanno -, avrebbe realizzato due pareti nella scuola senza andare ad ancorarle alla struttura portate dell’edifico. In sostanza la tesi della parte lesa, il comune di Montecarlo, è semplice: se i lavori fossero stati fatti con gli ancoraggi alle travi portanti, come previsto dalle moderne tecniche costruttive e dal capitolato dei lavori e dalle specifiche del progetto, il muro sotto l’azione delle intemperie di quei giorni del 2013 non sarebbe crollato durante le ore notturne. Non solo: in aula si sta dibattento anche la questione della natura costruttiva: secondo i tecnici del comune e il sindaco Vittorio Fantozzi e secondo quanto rilevato anche dal pm infatti il muro non era stato dotato di una intercapedine per la coibentazione termica, causando una spesa eccessiva di riscaldamento al comune che adesso chiede di essere risarcito. Il processo infatti si gioca su due livelli, il primo è quello penale che vede gli imputati a giudizio per il reato di crollo di costruzione e che trattandosi di un edificio pubblico frequentato da bambini, rischiano qualora fossero riconosciuti colpevoli anche una peaa pesante. Poi c’è una seconda questione ovvero quella risarcitoria, in cui il Comune chiede di essere indennizzato con 130 mila euro per il crollo della parete e per i lavori di messa in sicurezza urgenti che ha dovuto sostenere dopo il cedimento, oltre alle spese per la mancata coibentazione termica. A seguito dell’incidente, infatti, i tecnici disposero la demolizione anche dell’altra parete del corridoio che era stata costruita con la stessa tecnica. Lavori che il municipio, come ha spiegato il capo tecnico di Montecarlo, dovette fare urgentemente per garantire la sicurezza dei bambini che frequentano il plesso scolastico. Questa mattina di fronte al giudice gli avvocati di difesa e parte civile e il pm hanno interrogato la parte lesa, ovvero i rappresentati del comune, mentre la prossima volta l’avvocato della difesa Lodovica Giorgi presenterà i suoi testi e probabilmente deporranno anche gli imputati.