
E’ stata rinviata al prossimo 13 luglio l’udienza davanti al gup Giuseppe Pezzuti riguardante l’omicidio di Francesco Sodini, il caporeparto 52enne della Lucart, ucciso davanti casa con 13 colpi di pistola dal caldaista Massimo Donatini, 43 anni, stamani presente in aula e dallo scorso 7 aprile in carcere come reo confesso del delitto. Così ha deciso il giudice dando tempo al professor Armando Traverso dell’università di Siena di depositare la perizia psichiatrica sull’imputato, richiesta dallo stesso gup.
Un rinvio che era prevedibile nel procedimento con rito abbreviato davanti al gup, sul cui tavolo sono finite altre tre perizie: una presentata dagli avvocati difensori di Donati, una dal pm e l’altra dalla parte civile.
I consulenti incaricati dalla difesa e dall’accusa avrebbero ravvisato nel caldaista un vizio di mente che lo avrebbe indotto a ritenere di essere vittima di una macchinazione ai suoi danni ordita dal suo capo reparto, che Donatini ha freddato la mattina del 7 aprile scorso mentre usciva dalla sua casa di San Filippo. Poco dopo il caldaista si era costituito alla caserma dei carabinieri di Cortile degli Svizzeri, confessando l’omicidio. Stamani i suoi difensori non hanno chiesto misure alternative al carcere per Donatini che resta rinchiuso al San Giorgio. Ora il super perito nominato dal gup dovrà dire se Donatini era capace di intendere e di volere nel momento in cui ha compiuto l’omicidio.