


di Roberto Salotti
Il rapinatore degli alimentari torna in azione anche di sabato sera e mette a segno un doppio colpo prima a Porcari, poi a Lucca. Agisce con un almeno un complice, che fa da “tassista” e attende in auto le mosse dell’altro. Aspetta, cioé, che il malvivente entri nei negozi dove si trovano donne sole all’orario di chiusura e chiede i soldi sotto la minaccia di una pistola. Carabinieri e polizia che indagano sul bandito “seriale” non hanno dubbi che si tratti della stessa persona che venerdì sera, sempre al momento di tirare giù la saracinesca, ha minacciato e rapinato la titolare della Bottega del pane in via dei Babbi a Capannori (Leggi). Il travisamento e il modus operandi appaiono gli stessi agli occhi degli inquirenti che hanno ascoltato stasera (12 marzo) le nuove due vittime del rapinatore: ancora due donne, con forse la stessa pistola puntata contro.
Il raid comincia alle 19,30 di questo sabato sera in via Romana Ovest a Porcari (nella foto a fianco). Il malvivente incappucciato e travisato con una sciarpa prende di mira l’alimentari vicino al vecchio cimitero. All’interno c’è la titolare Piera, cinquantenne residente alla Fratina che si accinge a chiudere il suo negozio. Il bandito entra da solo con il cappuccio della felpa abbassato sul volto e la sciarpa a coprirgli la faccia fino agli occhi. Punta la pistola contro la commerciante che è dietro il bancone: “Dammi tutti i soldi e muoviti”, grida. La donna non esita ma nel frattempo il malvivente è già a due passi da lei e sfila il registratore dalla cassa aperta. “Ma sono pochi”, protesta. “Altro non ho, prendi tutto”. Il bandito non se lo fa ripetere e corre via a piedi. Testimoni in seguito ascoltati dai carabinieri di Capannori raccontano di averlo visto sparire in direzione del cimitero vecchio, dove i militari vanno anche a cercare la cassettina.
Meno di mezzora dopo il nuovo colpo. Stavolta in via di Tiglio a San Filippo, all’alimentari Ester e Giuseppe, che si trova proprio davanti al passaggio a livello. Scende dall’auto lascia in uno spiazzo a lato della strada, dove resta almeno un complice. Raggiunge l’ingresso del negozio dove la commessa Laura Traina, 28 anni, si trova, sola, dietro al bancone. “L’ho visto entrare con la pistola già in mano e me l’ha puntata contro – racconta ancora sotto choc la malcapitata -: il rapinatore era travisato e mi ha detto in un italiano con accento locale di dargli subito tutti i soldi. Io ero molto spaventata ma ho cercato di calmarlo: stai buono, gli ho detto, ti do tutto il denaro. Allora ho preso le banconote e ho consegnato l’incasso, 140 euro. Ho avuto paura perché mi ha colto di sorpresa e non vedevo l’ora che se ne andasse”. E’ come se il bandito lo avesse intuito, perché in un istante ha tolto il disturbo. E’ corso all’auto del complice, che ha sgommato ed è fuggita. A quel punto la commessa ha dato l’allarme. Sul posto sono piombate le volanti della polizia. Gli agenti dopo aver cercato di tranquillizzare la donna, hanno raccolto il suo racconto facendo scattare le indagini. Posti di blocco e ricerche sono state attivate immediatamente in tutta la Piana di Lucca. Carabinieri e polizia stanno mettendo tutto il loro impegno e le forze a disposizione per dare un nome e un volto a questo rapinatore e ai suoi eventuali complici. La sensazione degli inquirenti è che possa trattarsi di qualcuno del posto, un balordo disperato, forse un tossico, capace di minacciare malcapitate commercianti per poche decine di euro.