
di Roberto Salotti
La loro fuga dalla villetta appena presa di mira alla prima periferia della città è finita direttamente tra le braccia della polizia che ha fatto scattare le manette ai polsi della banda di ladri d’appartamento che nel pomeriggio di oggi (19 marzo) ha colpito nel cuore del quartiere di San Concordio. Attorno alle 18,30, incuranti del rischio di venire sorpresi dai vicini, hanno suonato il citofono dell’abitazione senza ricevere sulle prime alcuna risposta. Ma hanno fatto un passo falso, pensando che all’interno non ci fosse nessuno. C’era invece la proprietaria che resasi conto dal piano di sopra che avevano suonato alla porta, si è diretta verso l’ingresso: solo allora le è stato chiaro che erano dei malintenzionati a farle visita. A quel punto non le è restato altro da fare che correre in soggiorno con il cuore in gola e chiamare il 113.
La squadra volanti, diretta dal commissario Davide Caldarozzi, era già impegnata nei controlli contro i furti nella zona ed in pochi istanti era già sul posto a bloccare i ladri in fuga. Tre uomini sono stati condotti in questura in stato di arresto in flagranza, al termine di una brillante operazione degli agenti. Che hanno fermato immediatamente i tre con l’accusa di furto. Si tratta di tre italiani di origini sinti, residenti fuori provinciali. Pendolari del crimine, almeno i due quarantenni, già noti per reati specifici. L’altro, un giovane tra i 20 e i 30 anni, è incensurato e ha passato la serata e la notte negli uffici di viale Cavour.
Tutti e tre sono accusati di tentato furto aggravato. Ma, secondo gli agenti guidati dal commissario Caldarozzi, sono esperti del mestiere: nell’auto utilizzata per il colpo – che al momento non è risultata provento di furto – è stato trovato materiale per lo scasso.
Il movimentato episodio è accaduto in via Valgimigli, in una zona in passato già presa di mira dai topi d’appartamento: e il risultato si deve alla tempestività degli agenti e al coraggio della donna che si trovava in casa e non ha perso tempo dando subito l’allarme.
Dopo l’escalation di furti e rapine, una risposta decisa dalla Questura.
Erano circa le 18,30 del pomeriggio e la proprietaria di casa stava trascorrendo qualche ora di relax in compagnia del marito quando all’improvviso un sabato pomeriggio come tanti ha rischiato di trasformarsi in un incubo. Il campanello ha suonato all’improvviso. La donna che era impegnata in altro ha un po’ esitato prima di dare una risposta ma una volta arrivata al citofono ha intravisto la sagoma di alcune persone. Non ha fatto in tempo a dirigersi verso la porta al piano terreno che ha sentito colpi contro la serratura. Ha subito pensato ai ladri e infatti è corsa via chiamando la centrale operativa della polizia. Più pattuglie delle volanti sono accorse sul posto a sirene spiegati e i ladri, che ormai si sentivano spacciati, sono saltati a bordo della loro auto e hanno tentato una fuga un po’ maldestra. Sono stati fermati a poche centinaia di metri dalle volanti. Gli agenti scesi dall’auto hanno bloccato i tre malviventi che poi sono stati portati in questura a bordo delle pattuglie. Sentito il magistrato di turno, sono stati trattenuti in stato di arresto e lunedì per tutti e tre si celebrerà in tribunale a Lucca il processo per direttissima.
La polizia ritiene di aver dato un colpo alle bande di ladruncoli che agiscono nell’arco pomeridiano ai danni delle abitazioni in prima periferia e nella Piana di Lucca, ma i tre arrestati non avrebbero nulla a che vedere con i rapinatori che da oltre una settimana tengono in scacco commercianti da Lucca fino a Montecarlo.