
Anche il sindacato dei commessi e delle commesse in prima linea per la questione sicurezza. Sul tema, infatti, intervengono Massimo Dinelli e Massimiliano Bindocci della Filcams Cgil, che ricordano le tante rapine riuscite e tentate degli ultimi periodi “che fanno capire – dicono i sindacalisti – di non esser più di fronte a balordi qualunque, ma anche a criminali seriali che attaccano gli esercizi commerciali anche in pieno giorno, quando la gente lavora ed i clienti fanno acquisti. La crisi e le spiegazioni sociologiche ci aiutano a comprendere le origini del problema, e sono utili alla prevenzione che è fondamentale in questi casi, ma ciò non basta”.
“Si devono ripensare – dicono Bindocci e Dineli – il piano della sicurezza dell’ ordine pubblico e la mappatura delle attività a rischio, perché questi crimini anche a Lucca accadono sempre più spesso nelle ore diurne ed in attività commerciali ordinarie, quindi non solo nelle banche e gioiellerie come si potrebbe pensare. Le soluzioni che le aziende possono adottare in maniera autonoma sono per alcune onerose, basti pensare che la guardia particolare giurata privata non si trova più nemmeno fuori da diversi istituti di credito, le telecamere possono essere un deterrente, ma non la soluzione al problema anche perchè servono più all’esterno che all’interno dei luoghi di lavoro, l’utilizzo delle carte di credito in sostituzione del denaro contante, certamente aiuta a diminuire la tentazione, ma non in tutte le attività può essere utilizzato come metodo di pagamento, per cui l’unica soluzione efficace che possiamo pensare vada ricercata dagli enti competenti della piana di Lucca è semplicemente quella di presidare maggiormente il territorio con uomini e mezzi adeguati, oltre a quella di ridisegnare la mappatura dei luoghi e dei momenti più ad alto rischio”.
“Inoltre in molte attività al dettaglio – prosegue la nota Filcams – ci sono donne esposte a forti rischi, in quanto lavorano in piena solitudine e la sera quando escono si trovano ad affrontare a piedi zone isolate e buie sopratutto in periferia. Le attività commerciali devono iniziare a fare maggiormente sistema investendo in security anche nei centri commerciali naturali, per proteggere meglio il proprio personale. Insomma è bene che la politica locale superi certe timidezze ed affronti la tematica della sicurezza nelle attività commerciali con piu forza. Non vorremmo essere le Cassandra di un qualche episodio drammatico, bensì con queste righe vorremmo essere quelli che esortano a trovare le soluzioni. Il fatto che il problema della sicurezza non sia soltanto locale e che gli organici delle forze dell’ordine non siano definiti dalle amministrazioni comunali non può diventare un motivo per non far niente, rispetto al problema. Insomma riprendiamoci il territorio perché le attività commerciali sono quelle nelle cui casse c’è ancora un po’ di liquidità ed è il motivo per cui sono sotto attacco della criminalità, ma il rischio è altissimo sopratutto per chi ci lavora, per cui non facciano solo i propositi del giorno dopo, ma propongano soluzioni adeguate ed efficaci, immediate e durature nel tempo”.