Salanetti, assemblea infuocata sul carbonizzatore

16 aprile 2016 | 07:36
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Salanetti, assemblea infuocata sul carbonizzatore

“Nessuno vuole questo carbonizzatore”. E’ chiara e, a quanto pare, definitiva la posizione presa dal comitato di Salanetti, da sempre, del resto, sfavorevole alla realizzazione dell’impianto di biocarbonizzazione, progettato dalla società Creo Srl di Milano e proposto al Comune di Capannori. Il comitato ieri (15 aprile), ha confermato la netta contrarietà alla realizzazione dell’impianto, alla riunione pubblica organizzata nella sala riunioni a Capannori, di fronte alla sede del Comune.
All’incontro, tuttavia, non era presente l’amministrazione comunale nonostante quanto era stato richiesto dai membri del comitato.

L’incontro si è aperto con una relazione del comitato che ha ricordato tutte le vicissidutini dell’iter per l’impianto mettendo in rilievo non solo gli eventuali danni per l’ambiente ma anche per l’immagine del territorio, perché “a Salanetti – è stato ricordato -, passa la via Francigena ­­– dichiara il comitato ­– e creare un impianto del genere, non farebbe altro che danneggiare l’immagine del paese agli occhi dei pellegrini”. Ma quello del turismo è solo uno dei tanti problemi sollevati dalla popolazione che vede il progetto come un qualcosa di calato dall’alto sulla propria testa. Preoccupazione c’è anche per danno che potrebbero causare i mezzi pesanti, che ogni giorno scaricherebbero i rifiuti all’impianto, aggravando così il già annoso problema dell’inquinamento dell’aria nella zona: “Non vogliamo fare da cavie”, hanno ricordato i cittadini bocciando il progetto nel suo complesso, sia esso legato o meno al ciclo dei rifiuti zero. All’incontro ha portato la sua voce anche Eugenio Baronti, ex assessore all’ambiente di Capannori, che durante l’incontro, ha illustrato il progetto presentato dalla società Creo, elencando a sua volta, tutti i dettagli dell’opera e specificando le mettendo in rilievo che il progetto occuperà complessivamente 14mila metri quadrati. C’era anche Ugo Bardi, professore dell’Università di Firenze, che ha espresso la propria posizione personale sulla realizzazione dell’impianto, spiegando gli effetti del pellet. “Se bruciamo il pellet prodotto dal carbonizzatore – dichiara un cittadino durante un intervento – non faremo altro che bruciare rifiuti, e quindi incentivare ancora di più l’inquinamento”. Al termine degli interventi dei relatori, è intervenuta una delegazione di Legambiente, che ha ribadito la netta contrarietà dell’associazione all’impianto e a sollevare i vari dubbi su quest’ultimo.
“Si è fatta poca informazione su questo impianto — spiegano dal comitato –, sono andato diverse volte in Comune a chiedere la documentazione sull’impianto, ma non mi hanno mai voluto dare gli atti, allora mi sono rivolto alla Provincia di Lucca, e ho ricevuto tutte le informazioni necessarie. E’ una vergogna”. Presenti alla serata il  Comitato Torretta Ambiente di Porcari, il Comitato per la riaccensione della centralina ricostituito a febbraio col presidente Francesco Ricci, attivisti e consiglieri del Movimento Cinque Stelle e alcuni rappresentanti del Partito Democratico.

David Del Prete