Bimbo di 11 anni preso di mira sullo scuolabus

22 aprile 2016 | 15:57
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Bimbo di 11 anni preso di mira sullo scuolabus

di Roberto Salotti
Lo hanno tenuto fermo in due, mentre un terzo lo colpiva alla testa e al collo con dei ceffoni. Sul corpo ma soprattutto nell’animo di un bambino di appena 11, preso di mira e umiliato senza uno straccio di perché. E’ quello che vorrebbe sapere la famiglia dello studente che frequenta la prima classe di una scuola media della Piana di Lucca, perché “episodi del genere non devono accadere più”. Il bimbo sta bene e non ha avuto alcuna conseguenza se non un rossore dopo lo scappellotto ma la mamma lo ha voluto portare al pronto soccorso del San Luca, perché appena sceso dallo scuolabus stamani (22 aprile), di ritorno dalle lezioni, l’ha abbracciata in lacrime raccontando di essere stato percosso.

Sette giorni di prognosi il referto medico dell’ospedale con il quale la madre, accompagnata dal bambino, si è presentata nel pomeriggio a formalizzare la denuncia ad una stazione dei carabinieri. I militari erano accorsi all’ora di pranzo anche al pronto soccorso del San Luca, attivati dal personale sanitario che, come da protocollo, ha segnalato la situazione come era stata riferita dal minore e dalla madre.
Una situazione molto delicata, perché di mezzo c’è un bambino che ora si rifiuta di tornare a scuola per paura di essere di nuovo vittima degli scherzi giudicati eccessivi dalla famiglia di almeno tre ragazzi di un paio d’anni più grandi di lui che lo hanno iniziato a prendere in giro appena saliti sullo scuolabus che li riportava a casa. Il bambino, dopo il suono dell’ultima campanella, è salito tra i primi sul bus, sedendosi nelle prime file e mettendosi sulle gambe lo zainetto. Due dei tre bulli lo hanno subito preso di mira, facendo apprezzamenti sul nuovo taglio di capelli. Poi due lo hanno afferrato mentre un altro lo colpiva da dietro al collo e alla base della testa, che era ancora arrossata quando lo ha visto la madre al momento della discesa.
“Non contenti – racconta la nipote della donna che ha raggiunto tutti e due al pronto soccorso – gli hanno preso lo zaino della scuola e lo hanno gettato da un capo all’altro dell’autobus, finché non si è rotto e, aprendosi, tutti gli oggetti si sono rovesciati e sparsi sullo scuolabus. Il tutto è avvenuto davanti agli occhi dell’autista che si è limitato a gridare un basta ai ragazzini che picchiavano mio cugino”. L’incubo è finito soltanto quando il bus si è fermato alla pensilina più vicina alla casa della giovanissima vittima. “C’era mia zia ad aspettarlo e il bambino le è corso incontro piangendo”. La donna, capito quello che era accaduto, è salita in macchina, ha messo in moto e ha seguito il bus fino alla fermata successiva, chiedendo informazioni all’autista. Ma si è trovata di fronte un muro di gomma e sbrigative spiegazioni che non l’hanno convinta. Così ha portato il figlio al pronto soccorso del San Luca e poi ha sporto denuncia ai carabinieri, che indagano per verificare il racconto.
A pesare di più – osservano i familiari – sono le umiliazioni a cui è stato sottoposto l’11enne, un alunno tranquillo e con buoni voti. “Finora lo hanno preso in giro chiamandolo secchione – raccontano i familiari -, o facendo dei dispetti che non avevano mai superato il livello di normali scherzi tra bambini, ma oggi è stato superato il limite”. Da qui, la decisione di presentare denunciare, “per evitare al bambino ma anche a tutti gli altri atti di bullismo, siano essi a scuola o sugli autobus”.
Purtroppo, quello di oggi non è un fatto isolato anche se spesso, e per ovvi motivi, tanti episodi non finiscono sulle cronache. E’ di qualche giorno fa un episodio raccontato da un’altra madre, che ha denunciato sui social network che il suo bambino era stato minacciato da un branco di bulli in piazza Felice Orsi a Porcari (Leggi). In quel caso, per fortuna, nessuna grave conseguenza.

(La foto è d’archivio)