Riprese con il cellulare sotto la gonna: denunciato

29 aprile 2016 | 18:24
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Riprese con il cellulare sotto la gonna: denunciato

di Roberto Salotti
Lei non si è accorta di nulla, mentre faceva svolazzare senza malizia la gonna dietro al carrello della spesa. A quell’inconsapevole siparietto, però, non ha saputo resistere un libero professionista che ha afferrato il suo smartphone puntando l’obiettivo della videotelecamera sotto al vestito della signora, ignara di tutto. Il marito sporcaccione non poteva sapere di essere osservato in quel momento tutt’altro che casto da un agente fuori servizio che prima lo ha lasciato fare, non capendo bene cosa stesse accadendo e poi quando lo ha visto correre in un corridoio e appartarsi per visionare il frutto della sua depravazione lo ha affrontato invitandolo a mostrare il contenuto del video.

Una situazione a dir poco imbarazzante per il 43enne, risultato originario della provincia di Napoli ma residente nella Piana di Lucca. Sulle prime ha cercato di bluffare, ma il poliziotto della stradale di Lucca ha mostrato il tesserino e lo ha invitato a fare chiarezza. Sul telefono c’erano le immagini delle “grazie” dell’ignara signora che nel frattempo era a fare i fatti suoi nel supermercato Esselunga di Marlia, dove si è aperto il singolare siparietto attorno alle 18 del 25 aprile. Una giornata della Liberazione costata guai all’insospettabile marito.
Le circostanze in cui è stato smascherato sono state del tutto casuali. L’agente, infatti, era libero dal servizio e ha approfittato nel pomeriggio per fare la spesa. Una puntata banalissima al supermercato, come fanno tutti. Ma lui non ha perso il suo fiuto di poliziotto. E in effetti, poco dopo aver varcato l’ingresso, è stato attirato dallo strano atteggiamento di un uomo poco davanti a lui. Era leggermente inarcato verso il basso con il cellulare in basso e la spia della videocamera era accessa: l’obiettivo puntato tutto su una donna, dal basso verso l’alto.
A quel punto è stato chiaro cosa stesse avvenendo, ma l’agente non ha fatto in tempo a reagire che l’uomo si era già allontanato tra i reparti. Lo ha beccato poco dopo mentre visionava la sua “opera”, inequivocabile secondo gli agenti della polizia fatti arrivare dal poliziotto fuori servizio, che si è rivolto alla direzione e al vigilante in servizio per dare l’allarme. Per il libero professionista molestatore i guai erano appena cominciati, visto che è stato trovato in possesso di un altro cellulare, pieno zeppo di video e immagini simili a quelle appena “rubate” all’ignara cliente. Lui si è subito giustificato, spiegando che aveva scaricato quel materiale da internet ma è finito ugualmente nei guai per molestie. Non solo: è stato ovviamente anche diffidato dal ripetere simili atteggiamenti.