Ladri in casa dell’ex assessore Cecilia Carmassi

3 maggio 2016 | 15:30
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Ladri in casa dell’ex assessore Cecilia Carmassi

di Roberto Salotti
Uscendo dal commissariato di polizia dopo aver presentato la denuncia per aver subito un furto nel suo appartamento di Roma, Cecilia Carmassi sale sulla metro per tornare di nuovo a casa. C’è ancora il caos completo in alcune stanze, dopo che ieri (2 maggio) sono state visitate dai malviventi che hanno rovesciato cassetti e svuotato armadi. E anche se ha fretta quando esce alla stazione più vicina al suo alloggio romano, non può fare a meno di notare un uomo della sua età, vestito come una persona qualunque avvicinarsi ai passanti e chiedere l’elemosina.

L’ex assessore provinciale lucchese e membro della segreteria nazionale del Pd, candidata al consiglio regionale nelle elezioni 2015 ha a quel punto un attimo di esitazione: “Subire un furto ti spiazza sulle prime, perché ti sorprende quando pensi di tornare tra le tue cose, per rilassarti. Invece trovi tutto a soqquadro e violato – spiega -: è quello che è accaduto anche a me ma poi mi sono resa conto che quelle persone che ieri mi hanno fatto visita alle mie cose non sono altro che dei disperati. Intendiamoci, non giustifico fatti del genere – commenta –: dico solo che la repressione è cosa giusta ma la politica deve fare in modo che cose del genere non accadano e che, ad esempio, persone come quel mendicante incontrato per strada non debbano ridursi a questo, umiliarsi o rubare, per sopravvivere”.
Una posizione fuori dal coro soliti cliché e dalle grida stridule di chi accusa subito, punta il dito e condanna solo e soltanto stranieri o rom, quella dell’ex assessore Cecilia Carmassi che ha parlato del furto subito in un post un po’ ironico sulla sua bacheca Facebook. Forse, visti i tempi, anche un po’ provocatorio.
“Ho già subito furti a Lucca – racconta Carmassi – e quello che impari è soltanto che puoi superarlo, che le vere cose importanti sono altre. Molti ritengono che siano cose che non devono accadere mai. Io credo che possano succedere e mi dispiace avvertire in giro tanta rabbia e tanto astio, soprattutto verso alcune tipologie di persone. Ripeto: i furti sono condannare, ma la politica non può solo reprimere ma deve intervenire a monte del problema”. Qualche istante di sgomento l’ha avuto comunque anche Carmassi quando, aperta la porta d’ingresso della sua casa di Roma, appena arrivata da Lucca, ha trovato tutto rovesciato. Si è accorta così che un ladro o forse una banda di ladri acrobati si erano arrampicati fino ad una finestra del condominio da un cortile interno chiuso e una volta dentro si erano messi all’opera. Non c’è stato cassetto o armadio che non sia stato aperto: “Era tutto in disordine – racconta Carmassi -: non c’era nemmeno un angolo dove potersi sedere. Sulle prime, è chiaro, ho avuto un senso di smarrimento e amarezza nel vedere tutte le mie cose, i miei ricordi come messi al tappeto”. I ladri, purtroppo, sono riusciti a trafugare alcuni ori che erano ricordi molto cari all’ex assessore: “Mi dispiace per il valore affettivo e per quello che rappresentavano per me e la mia vita, ma non ci si può abbattere – commenta -: ho deciso di sporgere denuncia perché credo che sia doveroso. A Lucca c’ero già passata, forse è per questo che poi si impara a reagire senza avere troppi contraccolpi. In generale leggo e sento parlare di escalation di furti. Io credo che anche nella nostra città i furti ci siano sempre stati e che bisogni agire per rimuovere le disparità che inducono molti, ma non certo tutti, a rovistare tra i vestiti negli armadi di un appartamento come un altro”.