Rene tolto per errore, sporta la denuncia in procura

3 maggio 2016 | 13:07
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Rene tolto per errore, sporta la denuncia in procura

Non riesce a darsi pace e chiede di sapere cosa possa essere accaduto in quella maledetta sala operatoria del S. Luca dove gli è stato espiantato il rene sano al posto di quello affetto dal tumore (Leggi). Guido Dal Porto, imprenditore di 56 anni di San Ginese di Compito, è un uomo distrutto due volte: prima l’arresto e il carcere per una vicenda di bancarotta, ora questo incubo che gli ha cambiato per sempre la vita. Ma ora anche lui chiede giustizia: chiede, cioé, di accertare le responsabilità dei medici e che, se riscontrate, vengano pagate. Come lui ha pagato e sta pagando le sue, pur essendosi sempre dichiarato innocente.

E la vicenda penale seguita allo scandalo per il gravissimo episodio di malasanità potrebbe essere soltanto agli inizi. Il primo passo in questo senso è stato mosso questa mattina (3 maggio). L’avvocato Veronica Nelli che rappresenta l’imprenditore del compitese ha infatti depositato l’esposto denuncia sull’intervento svolto in urologia al San Luca il 12 aprile scorso e il cui drammatico esito è stato comunicato a Dal Porto soltanto la mattina del 29 aprile scorso, quando ormai la notizia era già di dominio pubblico.
L’inchiesta. Nelle prossime ore, quindi, sarà aperta un’inchiesta che a questo punto appare inevitabile anche se a deciderlo dovrà essere il procuratore capo facente funzione Giuseppe Amodeo, che una volta valutato l’incartamento potrà assegnare il caso ad un suo sostituto. L’ipotesi di reato che si configura è quella di lesioni colpose gravissime in conseguenza di una catena di errori medici, partiti secondo quanto ha ricostruito la stessa Asl da una svista del medico radiologo Claudia Gianni, la quale avrebbe trascritto male la collocazione della massa tumorale individuata dalla Tac, scambiando il destro con il sinistro. Un “fallimento” della mente come l’ha definito il direttore sanitario che ha prodotto una serie di concause a catena non risolte fino alla data dell’intervento. L’urogolo Stefano Torcigliani ha operato sulla base di quel referto con il noto esito per il malcapitato paziente.
Verso la richiesta di risarcimento. Quello di stamani, spiega l’avvocato Veronica Nelli, “è comunque soltanto un primo passo”, perché subito dopo seguirà anche l’attivazione delle procedure in campo civile per la richiesta di un risarcimento ai medici che risulteranno eventualmente coinvolti e alla Asl Toscana Nord.
L’esposto. Intanto l’esposto querela è molto dettagliato e circostanziato. Alla denuncia l’avvocato Nelli ha allegato anche copia dei riscontri medici compiuti sul suo assistito e fornitigli dal personale nelle varie fasi della valutazione prima e dopo l’intervento, in modo da fornire agli inquirenti un quadro il più preciso possibile del caso che è andato alla ribalta della cronaca nazionale. Dopo aver ricostruito la vicenda, a cominciare dalle crisi avute in carcere e dai successivi controlli che hanno portato alla scoperta del tumore al rene, si chiede anche alla magistratura di procedere al sequestro della cartella clinica e degli atti ad essa relativi, cosa che, in caso di apertura di un’inchiesta, appaiono come i primi passi preliminari.
Un altro intervento. Sarà insomma un percorso che necessiterà dei tempi tecnici necessari. Ma Dal Porto è l’unico che non può perderne. Assistito dai familiari e dal suo medico curante, l’imprenditore sta valutando l’idea di sottoporsi ad un intervento in urologia all’ospedale unico della Versilia: l’operazione sarà molto delicata perché andrà ad asportare la parte colpita dal tumore dell’unico rene rimasto all’imprenditore.
Medici ancora non sospesi. Di operarsi di nuovo a Lucca non ne vuole assolutamente sapere. I medici di cui l’assessore regionale Stefania Saccardi aveva chiesto all’Asl l’immediata sospensione sono stati collocati in ferie forzate ma sull’eventuale stop temporaneo dal servizio non si è ancora deciso. Il verdetto dovrebbe arrivare domani (4 maggio) dalla commissione disciplinare dell’Asl che è stata convocata per dirimere caso (Leggi).
La questione in conferenza dei sindaci. E sul caso si confronteranno anche le istituzioni locali. Il sindaco Alessandro Tambellini ha, infatti, chiesto di inserire all’ordine del giorno della prossima assemblea aziendale dei sindaci dell’Asl Toscana Nord Ovest la trattazione del drammatico errore che si è verificato all’ospedale. “Ribadita l’assoluta gravità di questo episodio – afferma Tambellini – insieme alla vicinanza che esprimo da parte mia e da parte della comunità lucchese a Guido Dal Porto e alla sua famiglia, ritengo che per comprendere fino in fondo le cause che hanno condotto a questa situazione paradossale sia necessario condurre il ragionamento nelle sedi deputate, sulla base di riscontri e indagini che devono essere concluse presto, ma soprattutto devono essere fatte bene”.
“E questo – aggiunge il sindaco di Lucca – non solo per richiamare ciascuno alla propria responsabilità laddove sussista, ma anche per evidenziare eventuali falle nelle procedure. Perché se è vero che in sistemi complessi il rischio zero non esiste, altrettanto vero è che proprio nei sistemi complessi, che hanno a che fare con ambiti estremamente delicati come la salute, le procedure di verifica devono essere stringenti fino al massimo grado. Per questo ho chiesto al collega Samuele Lippi di inserire nel programma della prossima riunione dei sindaci una disamina puntuale di quanto successo e la stessa cosa farò anche nella conferenza zonale dei sindaci. Sono infatti queste le sedi ufficiali all’interno delle quali ritengo opportuno sviluppare la discussione che dovrà essere quantomai chiara, critica e costruttiva. Attenzione tuttavia in momenti come questo a non gettare discredito su tutto e su tutti. L’unica strada percorribile di fronte ad un errore che getta nello sconforto non solo i professionisti dell’ospedale San Luca, ma l’intera sanità e comunità lucchese è infatti quella di comprenderne fino in fondo le motivazioni per evitare che fatti del genere si ripetano in futuro”.
Il ministro: “Ispettori al lavoro”. Sul caso di Lucca è tornato ad intervenire anche il ministro della salute Beatrice Lorenzin, a marcine di un incontro al centro Don Guanella di Roma, riferendo che “gli inquirenti che stanno lavorando”. “Dall’altra parte – ha aggiunto -abbiamo mandato i nostri ispettori per quanto riguarda la parte procedurale, dei protocolli, della parte più tecnicamente sanitaria. Siamo in attesa”.
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