Si finge venditore e ruba un telefono: arrestato

3 maggio 2016 | 11:07
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Si finge venditore e ruba un telefono: arrestato

Ha finto di essere un venditore di servizi per l’erogazione di energia ma il suo ‘porta a porta’ non era certo per stipulare contratti, tanto che non è passato inosservato dal dipendente di un ufficio di via Buia che lo ha segnalato alla polizia dopo averlo visto introdursi nel locale adibito a spogliatoio dei lavoratori della pizzeria Da Felice. Qui, infatti, dopo aver aperto gli armadietti è riuscito a trafugare un cellulare Samsung S6 e a defilarsi. Ma quando è giunto in via San Giorgio è stato bloccato e arrestato dagli agenti delle volanti con l’accusa di furto aggravato. Si tratta di un giovane marocchino residente in provincia di Foggia e che è stato anche munito di foglio di via per due anni da Lucca.
L’episodio è avvenuto attorno alle 12,15 di ieri mattina (2 maggio).

Il giovane vestito, di carnagione olivastra con una voglia sul viso, non è passato inosservato. Stava facendo il porta a porta spacciandosi per un venditore di una società di energia ma una volta sorpreso nell’androne di un palazzo è stato segnalato. E stavolta c’erano tutti gli estremi per far scattare le manette, perché mentre la polizia si metteva sulle sue tracce i dipendenti della pizzeria si accorgevano del furto del cellulare.
Le pattuglie della squadra volante hanno rintracciato giovane corrispondente alla descrizione in via San Giorgio. Dopo un primo controllo da parte degli agenti, il giovane ha consegnato spontaneamente il telefono oggetto delle ricerche, dichiaranddo, tuttavia, di averlo rinvenuto in terra lungo la strada.
Gli agenti a quel punto hanno preso contatti con il lavoratore vittima del furto che ha riconosciuto senza ombra di dubbio il suo telefonino, al quale era stata tolta la cover e che era già stato resettato. La sim card era stata tolta probabilmente asportata col chiaro intento di eliminare ogni collegamento tra l’apparecchio telefonico e l’effettivo proprietario. La vittima del furto, in sede di denuncia, ha raccontato anche che il malvivente, da lui stesso notato poco prima dell’accaduto davanti al citofono dell’ingresso di fianco alla pizzeria, si era introdotto nei locali riservati della stessa, utilizzati come spogliatoio, forzando poi un armadietto dove si trovava il proprio giubbotto nella cui tasca era custodito il telefono.
Il giovane marocchino, condotto per gli accertamenti di rito in questura, è stato tratto in arresto.
Stamani, l’arresto è stato convalidato dal giudice durante il processo per direttissima che si è concluso con la condanna ad 8 mesi di reclusione (pena sospesa).