
La Fp Cgil invita gli operatori sanitari all’iniziativa di lunedì prossimo (9 maggio) che si terrà dalle 8,30 alle 13,30 all’ospedale S.Luca sul tema della Salute bene comune. Sarà l’occasione per parlare anche del recente errore che ha visto asportare a un paziente un rene sano al posto di quello malato.
L’iniziativa intende proporre una riflessione sul nuovo disegno di legge per la responsabilità professionale ed avrà la partecipazione dei referenti nazionali e regionali della Fp Cgil, dell’onorevole Federico Gelli, promotore della legge, di Riccardo Tartaglia, direttore del centro per la gestione del rischio clinico della Regione Toscana, e di esponenti della direzione della azienda Usl Toscana Nord Ovest.
“La nuova norma – spiega il sindacato – così come presentata alla Camera, si propone di tutelare i pazienti e di ridurre il ricorso alla cosiddetta “medicina difensiva”, promuovendo un atteggiamento evoluto e finalizzato all’individuazione e rimozione delle cause che l’hanno provocato, oltre che alla gestione delle conseguenze. L’analisi dell’evento avverso non vuole stabilire la colpa individuale, né stimare l’entità del danno subito, bensì aiutare a prevenire eventi similari grazie ad un atteggiamento proattivo di comprensione e modificazione dei processi, ed anche a gestire le conseguenze di quell’evento proprio attraverso la messa a punto delle azioni sanitarie necessarie in ogni fase del percorso. Tale processo rappresenta la cosiddetta “gestione del rischio clinico”: un atteggiamento di analisi e di trasparenza che consente di prevenire gli errori e mitigarne le conseguenze”.
E’ anche l’occasione per parlare del recente evento che ha visto sbagliare l’operazione al rene di un paziente. “Alla luce del terribile evento che ha recentemente colpito un concittadino nella nostra struttura ospedaliera – prosegue il sindacato – la Fp Cgil di Lucca sente la necessità di esprimere profondo rammarico per l’accaduto e la vicinanza a lui e ai suoi familiari. Quando accade un “evento sentinella”, o un evento avverso di grave entità come questo, il sistema per la gestione del rischio clinico aziendale e regionale effettua immediatamente l’analisi per individuare i fattori contribuenti, ovvero la serie di errori che si sono concatenati ed hanno portato al verificarsi dell’evento stesso, che ha causato un danno al paziente. In un sistema complesso, come quello sanitario, la colpa per un incidente non voluto non è quasi mai attribuibile all’errore di un singolo operatore (che infatti viene identificato anche in letteratura come ‘seconda vittima’) bensì ad una serie di concause che possono essere gestionali, tecnico-organizzative e persino amministrative, tra loro concatenate e difficilmente separabili”.
“La Fp Cgil – conclude la nota – ritiene che il sistema sanitario necessiti di una buona gestione del rischio clinico finalizzata ad apprendere dagli errori (umani e professionali, ma anche di gestione dei protocolli diagnostico-terapeutici nonché delle risorse rese disponibili e dell’organizzazione dei servizi) e auspica che una legge sulla responsabilità professionale possa tutelare innanzitutto i cittadini in qualità di fruitori di un servizio, ma anche gli stessi operatori, senza ignorare che le condizioni di lavoro, l’organizzazione e le risorse rappresentano la base per un risultato di qualità e per ridurre i rischi al livello minimo possibile. I cittadini vogliono salute, e gli operatori vogliono garantire un servizio di qualità che risponda alle giuste attese dell’utenza”.