Garante dei detenuti: troppi tossicodipendenti a Lucca

12 maggio 2016 | 14:21
Share0
Garante dei detenuti: troppi tossicodipendenti a Lucca

Parere positivo a maggioranza alla relazione annuale 2015 del garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Franco Corleone. Lo ha espresso questa mattina la commissione Sanità e sicurezza sociale, presieduta da Stefano Scaramelli. Hanno votato a favore tutti i gruppi, tranne Lega nord e Forza Italia che si sono astenuti. Nella relazione il garante fa presenti diverse criticità, tra cui l’elevato numero di tossicodipendenti, la cui percentuale nel carcere di Lucca supera il 50% dell’intera popolazione di detenuti.

Alla fine della relazione, Scaramelli ha annunciato che la commissione effettuerà, entro l’estate, un sopralluogo in alcune carceri della Toscana. In programma ci sono visite a Lucca, Porto Azzurro e successivamente Volterra.
“Questa mattina sono emerse questioni importanti, che la commissione deve analizzare e su cui deve vigilare – ha detto Scaramelli –, a partire dalla maggiore incidenza di malattie e problemi psichiatrici nella popolazione carceraria giovane e dai protocolli adottati in caso di tossicodipendenza. Verificheremo la situazione nelle prossime visite”.
Corleone infatti ha delineato un quadro esaustivo per quanto riguarda le questioni legate alla sanità e alla sicurezza sociale in carcere. Alcuni dati: la popolazione carceraria anche in Toscana è in flessione, sebbene negli ultimi mesi si sia registrato un nuovo leggero aumento nelle presenze: al 31 marzo 2016 i detenuti in Toscana erano 3mila 344 (in Italia 53mila 495). Ma, ha avvertito il garante, “la fine dell’emergenza dovuta al sovraffollamento non ha risolto il problema di fondo dello stato delle carceri, dovuto non solo ai metri disponibili per ogni detenuto, ma anche alle condizioni di vita quotidiana, al lavoro, alle attività culturali e di studio, ai servizi sanitari, all’alimentazione, alla possibilità di relazioni educative e familiari”. Fra le molte criticità segnalate dal garante, l’alta percentuale dei detenuti tossicodipendenti in Toscana, soprattutto in alcuni istituti (a Massa il 38,4 per cento, a Lucca il 50,4 per cento). Corleone ha spiegato che esistono alcuni casi di difficoltà all’accesso all’affidamento in comunità terapeutica; così come esistono delle discrepanze nei sistemi di classificazione, da cui derivano trattamenti e conseguenze giuridiche diverse: in alcune carceri quasi tutti gli assuntori di sostanze stupefacenti sono classificati come dipendenti, in altre no. Un ulteriore problema è dato dai detenuti con problemi psichiatrici. Anche qui la situazione è molto diversa da istituto a istituto: spesso sono tenuti insieme agli altri, o in sezioni che hanno parametri detentivi e non sanitari. Corleone ha inoltre ricordato che, riguardo agli ospedali psichiatrici giudiziari, a Montelupo, che doveva essere chiuso più di un anno fa, sono ancora presenti 18 internati toscani e due umbri, più una decina tra liguri e sardi. Il garante ha ribadito l’opportunità di aprire un’altra Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive) provvisoria, oltre a quella esistente di Volterra, in attesa della struttura definitiva.
Paolo Sarti ha sottolineato la necessità di impegnarsi per migliorare lo stato delle carceri, “una vera e propria battaglia di civiltà”. Andrea Quartini ha posto l’accento sull’importanza della prevenzione per la salute, della formazione degli agenti di custodia, del fatto che quando viene fatto un buon lavoro di recupero diminuiscono i casi di recidiva.