
Turni massacranti al pronto soccorso del San Luca per carenza di personale: questa l’ennesima denuncia dei sindacati Cisl Fp e Cisl Medici che anche oggi passano all’attacco. Una situazione, quella in essere, che viene rappresentata come “cronica e riguardante gli organici medici, infermieristici e gli operatori socio sanitari all’interno del pronto soccorso dell’ospedale. “Nonostante negli ultimi tre anni questo personale e i sindacati abbiano fatto presente la situazione inviando più sollecitazioni cartacee alla direzione aziendale – si legge nella nota redatta oggi (13 maggio) – e, nonostante le promesse di quest’ultima alla risoluzione della carenza del personale, a tutt’oggi nulla è stato fatto per trovare una soluzione idonea”.
I sindacati ricordano come il personale abbia sopperito alle carenze, appunto, mediante turni massacranti, con “sostituzioni nei giorni di riposo compensativo, reperibilità sugli smonti notte (da considerare il recupero della notte a cui si somma il recupero del lavoro notturno), utilizzo illegittimo, ma consentito dalla direzione, della reperibilità negli ultimi tre anni come routinarietà a compensazione del personale mancante o assente”.
A questa problematica i rappresentanti di categoria sommano un’altra carenza cronica: quella dei posti letto, cui segue lo “stazionamento dei pazienti in ‘destino’ anche 12-16 ore su una barella ed in uno stanzone, assistiti dal solo Oss, si evince chiaramente come la sicurezza per i pazienti e per i lavoratori sia in grave pericolo e la qualità dell’assistenza sia progressivamente diminuita, nonostante la attitudine del personale”. E tra i maggiori timori manifestati dalla Cisl c’è quello di una chiusura della sezione della medicina d’urgenza, per risolvere i problemi del pronto soccorso: “Verrebbero così recuperati 6 Medici e 12 infermieri da reimmettere in pronto soccorso. Nel dichiararci assolutamente contrari a tale tipo di eventuale soluzione,evidenziamo che, nel caso, un altro servizio importante verrebbe smantellato a Lucca. E per sottolineare l’importanza della medicina d’urgenza e la mole di lavoro espletata, basti pensare che nell’anno 2015 ha avuto circa 1180 ricoveri, di cui circa 850 dimessi e circa 330 trasferiti ad altri reparti”.
Con l’eventuale smantellamento della medicina d’urgenza, argomentano le sigle sindacali, si verificherebbe la perdita di altri 12-14 posti letto “con l’aggravante che tale Servizio gestisce pazienti con problematiche che non sono di pertinenza rianimatoria/subintensiva, ma nemmeno della medicina generale in quanto necessitano di monitorizzazione continua per stabilizzazione cardiorespiratoria e/o stabilizzazione emodinamica. E’ anche da dire che una eventuale collocazione di questi pazienti in rianimazione/subintensiva andrebbe ad ingolfare ulteriormente posti ad alta criticità con dispendio di risorse umane e tecnologiche senza che la loro patologia lo richieda”. Le questioni dunque si moltiplicano: “Che fine faranno questi pazienti? Come spiegare alla popolazione e alla corte dei conti che una programmazione fatta 3 anni fa dall’allora direttore generale D’Urso con la apertura della medicina d’urgenza, e proseguita con il dottor Polimeni, si trova adesso a rischio di chiusura? E’ questo che veramente è nei disegni della direzione della Usl toscana nord ovest? La domanda è: la programmazione è una scelta di investimento a lungo termine o la scelta di un direttore generale al momento della carica?”.
I sindacati chiedono quindi alla direzione generale, a fronte di questi nodi, di bandire con data certa il bando di concorso a tempo indeterminato per infermieri ed Oss. In caso di mancata risposta o risposta vaga dell’azienda Cisl Fp e Cisl Medici effettueranno specifica vertenza sindacale.