





I protagonisti sono stati gli eroi di tutti i giorni, quegli agenti che con spirito di abnegazione dedicano il loro impegno quotidiano alla sicurezza dei cittadini. E non è stato un caso se la cerimonia per festeggiare il 164esimo anno della fondazione della polizia di stato a Lucca si è aperta con una figura che, da sé, rappresenta quello spirito di servizio che viene prima di tutto, anche della vita stessa. Il nome di punta è quello di Bruno Lucchesi, l’agente della polizia stradale che venne ucciso in uno scontro a fuoco sull’autostrada Firenze Mare, nei pressi dell’uscita di Montecatini, per mano del bandito Vallanzasca e della sua gang, fermati dall’appuntato e dal suo collega per un controllo. A lui è stata destinata la medaglia d’oro e il questore Alessandro Giuliano l’ha consegnata ai figli Armando, Carolina e Maria Antonietta.
Ma non è stato l’unico momento toccante della cerimonia che si è svolta a partire dalle 10 di stamani (26 maggio) nella sala Tobino di palazzo Ducale. Anche quando è arrivato il momento degli encomi, un’altra figura che rimarrà nella storia della polizia lucchese è stata protagonista: si tratta di Alessio Sponcichetti, purtroppo recentemente scomparso. L’assistente della polizia è stato ugualmente insignito della lode, insieme al collega sovrintendente Antonio Viscusi. Per lui ha ritirato il riconoscimento la moglie, Sara Della Santini, che accompagnata dai figli non è riuscita a trattenere la commozione. Quel riconoscimento si deve all’arresto di due marocchini all’area di servizio Versilia Ovest il 28 settembre 2013. Il questore ha ringraziato i familiari per essere presenti, aprendo il suo intervento dopo la lettura del messaggio del ministro Angelino Alfano e del capo della polizia Franco Gabrielli. Alla presenza delle autorità locali e insieme al prefetto Giovanna Cagliostro, Giuliano ha ricordato l’importanza del servizio della polizia ai cittadini e della necessità di avere una questura che non stia arroccata nei propri uffici ma che viceversa sia protesa verso l’esterno, nell’ascolto dei bisogni e delle richieste del territorio.
Tantissimi gli encomi e le lodi assegnate nel corso della cerimonia: un importante riconoscimento è toccato anche al commissario capo Silvia Cascino, oggi alla guida della squadra mobile lucchese. Il questore le ha consegnato l’encomio per l’attività d’indagine sull’incendio e la strage al Marcolotto di Prato quando era alla guida della Mobile di quella città. Il suo è stato il primo tra gli encomi consegnati ad agenti che si sono particolarmente distinti per le attività di indagine ma anche per la loro umanità e prontezza in situazioni di rischio.
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