L’ex estremista Affatigato arrestato in Costa Azzurra

13 giugno 2016 | 08:15
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L’ex estremista Affatigato arrestato in Costa Azzurra
L’ex estremista Affatigato arrestato in Costa Azzurra
L’ex estremista Affatigato arrestato in Costa Azzurra

Era sfuggito alla mano dei killer del terrorismo nero che progettavano il suo omicidio a Lucca, ma non è riuscito a scampare alla giustizia italiana. Per Marco Affatigato, 59 anni, ex esponente di Ordine nuovo, si sono aperte, ancora, le porte del carcere. Deve scontare otto anni e otto mesi di reclusione per condanne divenute definitive ed è stato arrestato sabato sera (11 giugno) in un hotel di Nizza dove avrebbe incontrato un amico di Lucca, arrivato in Costa Azzurra, seguito dagli uomini della squadra mobile di Lucca, diretti dal commissario capo Silvia Cascino.

Gli agenti erano presenti all’appuntamento con la gendarmeria francese che lo ha catturato nel relais nei pressi della stazione ferroviaria facendo scattare poi una perquisizione nella casa del centro di Antibes, dove si era trasferito con la compagna ormai da alcuni anni, dopo essersi lasciato alle spalle Lucca e i suoi guai con la giustizia italiana. All’arresto su mandato di ricerca europeo – il quarto dal 2014 -, eseguito in una città blindata per gli scontri degli Hooligans, Affatigato non si è scomposto mantenendo una freddezza che hanno notato gli stessi agenti della sezione antirapina della squadra mobile lucchese: “Inutile che siate venuti fin qui a cercarmi – avrebbe detto agli investigatori -: tanto, mi sarei costituito”.
Dopo il trasferimento alla casa circondariale di Nizza, Affatigato è stato rinchiuso in una cella del carcere di Grasse in attesa della richiesta di estradizione che la giustizia italiana ha intenzione di richiedere alla Francia. Difficile dire per ora quali mosse farà l’ex esponente di Ordine nuovo, attualmente difeso da un ex sindaco di Nizza. Agli agenti, con i quali si è rifiutato di parlare, ha soltanto chiesto di comunicare con ogni accortezza possibile la notizia del suo arresto all’anziana madre che ancora vive a Lucca e da cui stamani si è presentata la polizia.
Le accuse. Le condanne che hanno fatto scattare le manette riguardano vicende diverse, alcune delle quali risalgono all’epoca in cui Affatigato era alla guida dell’associazione dei consumatori Aduc di Lucca che lui stesso aveva fondato e che risulta – è bene dirlo – assolutamente estranea ai fatti. In particolare, Affatigato era stato accusato di truffa e appropriazione indebita per aver intascato i soldi dei consumatori che si erano rivolti a lui, in qualità di mediatore per conciliazioni alla Camera di Commercio o per intentare ricorsi o pratiche giudiziarie per gli episodi più svariati. Almeno dieci i casi che sono finiti davanti al giudice, mentre altri sarebbero ancora pendenti.
Queste condanne hanno fatto cumulo con la sentenza di tre anni e tre mesi di reclusione per la bancarotta fraudolenta dell’azienda Commercial Key Srl, specializzata nell’acquisto e vendita di attrezzature per locali e gestioni commerciali, dichiarata fallita nel 2007. Secondo l’accusa, Affatigato, nonostante negli atti, risultasse socio in partecipazione, sarebbe stato l’amministratore di fatto, come sostenuto dal giudice nel dispositivo della sentenza che risale al 2013. Questa condanna fu coperta dall’indulto e Affatigato riuscì a evitare il carcere. I benefici dell’indulto, tuttavia, sono stati annullati dalle sentenze passate in giudicato per gli altri procedimenti per truffa e appropriazione indebita. E a quel punto – siamo nel 2014 – viene spiccato il primo mandato di cattura europeo. Ne seguiranno altri tre, ma soltanto l’ultimo, emesso nel luglio del 2015, ha avuto seguito con l’arresto di sabato scorso.
Le indagini. Lo si deve all’impegno che all’indagine per individuare il latitante hanno messo gli investigatori della squadra mobile di Lucca, coordinati dal commissario capo Silvia Cascino (nella foto a fianco). Grazie alla collaborazione della procura, e al sostegno degli uffici centrali della polizia, è stato possibile annodare un contatto diretto con la gendarmeria francese, quando le indagini sulle utenze telefoniche di Affatigato lo davano con sicurezza in Francia. Così c’era stata una prima missione della squadra mobile in gran segreto a Nizza, dove il caso era stato presentato ai colleghi francesi. Vinta una certa ritrosia negli inquirenti d’Oltralpe, la squadra mobile è riuscita ad ottenere le informazioni necessarie per risalire al numero di portatile francese e a individuare Affatigato nella zona di Antibes.
La latitanza. Qui, secondo quanto ricostruito dalla polizia, l’ex di Ordine nuovo viveva una vita qualsiasi, con la sua compagna, in un appartamento nel pieno centro della cittadina della Costa Azzurra. Svolgeva anche un lavoro di consulenza per imprese commerciali e aziende in una ditta con sede a Nizza, dove Affatigato aveva la domiciliazione legale. Arrivare tuttavia a lui, è stato più complicato ma l’occasione è giunta quando gli inquirenti hanno ‘intercettato’ un amico dell’ex estremista che doveva recarsi a trovarlo a Nizza. Alla sua insaputa, è stato seguito da Lucca e una volta appreso il luogo dove si sarebbe incontrato con Affatigato è stata fatta intervenire la polizia francese.
L’arresto. Le manette sono scattate in un albero vicino alla stazione di Nizza, dove Affatigato attendeva la visita. Lo ha eseguito per conto della mobile la gendarmeria e poi la polizia giudiziaria, terminati gli scontri in città, hanno effettuato la perquisizione a casa di Affatigato, nel frattempo tradotto in carcere. Stamani da Nizza è stato trasferito nel carcere di Grasse, dove per ora resterà in attesa della richiesta di estradizione. Il questore di Lucca, Alessandro Giuliano, si è voluto complimentare con la squadra mobile “per il brillante risultato raggiunto in una indagine di respiro internazionale”. Dall’arresto decorrono adesso i 70 giorni per richiedere alla Francia che il detenuto sia affidato alla giustizia in Italia.
Intrecci internazionali. Marco Affatigato era finito nel mirino di un gruppo di ispirazione neofascista, smantellata il 22 dicembre 2014 dalle indagini dei carabinieri del Ros, coordinati dalla procura dell’Aquila, che nell’ambito dell’operazione denominata Aquila Nera, avevano arrestato 14 persone e indagato altre 44 persone. Affatigato, che attualmente vive in Francia, era accusato dalla gang di essere un “infame”, perché ex esponente di Ordine nuovo e secondo loro legato ai servizi segreti. Per questo, secondo gli inquirenti, ne stavano progettando l’omicidio quando ancora si trovava a Lucca (Leggi). Affatigato aveva respinto l’accusa di essere un infame e sminuito la nuova “cellula” e soprattutto la sua matrice terroristica (Leggi).
Affatigato è stato considerato una figura chiave dell’estremismo di destra, soprattutto negli anni di piombo. Risale in particolare agli anni dal 1973 al 1976 la sua militanza in Ordine nuovo, al termine della quale venne condannato per violazione della legge Scelta contro la ricostituzione del partito fascista e poi per favoreggiamento di Mario Tuti. Per anni latitante in vari paesi d’Europa, tra cui la Francia, e in particolare Nizza dove si era stabilito e viveva attualmente venne estradato in Italia negli anni 80 e rinchiuso nel carcere di Ferrara. Fu da quell’arresto che emersero presunti contatti con i servizi segreti sia di Francia che di Stati Uniti, ma a metà degli anni 80 Affatigato ottenne l’annullamento dell’estradizione, tramutato in libertà condizionale in Italia. Fino ad arrivare alle vicende più recenti e al ritorno in Francia.

Roberto Salotti