
L’ombra della mafia ancora una volta su Lucca, dove è stato catturato ieri (15 giugno) dalla polizia Antonio Centonze, 48 anni, ritenuto dalla squadra mobile che lo ha arrestato boss della Sacra Corona Unita affilato al clan Pasimeni, Vitali e Vincenti che in Puglia era noto alle cronache, oltre che per i suoi trascorsi giudiziari, perché amava girare in Ferrari. Gli investigatori diretti dal commissario capo Silvia Cascino lo hanno tratto in arresto, eseguendo un mandato della Procura della Repubblica di Lecce.
Dopo diverse condanne per mafia era divenuto, secondo l’accusa, l’amministratore di alcune società di fatto intestate a prestanome che erano il polmone finanziario della Sacra Corona Unita la quale utilizzava dette società per gli scopi del sodalizio
Nel 2014 la Dia di Lecce gli sequestrò un patrimonio di 600 mila euro a seguito della condanna, divenuta irrevocabile, per appartenenza all’associazione di tipo mafioso. Da qualche mese, ritiene la polizia, Centonze si trovava a Lucca strettamente sorvegliato dagli investigatori della Squadra Mobile, in virtù della sua appartenenza al clan: il presunto boss deve scontare 4 anni di reclusone per reati aggravati dal metodo mafioso.