Il prete ‘social’ spopola sul web: “Dio ama i gay”

17 giugno 2016 | 17:08
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Il prete ‘social’ spopola sul web: “Dio ama i gay”

di Roberto Salotti
“Sono solo un parroco di montagna e ho detto quello che penso perché di fronte all’orrore non si può che essere umani, prima di tutto”. E’ stupito lui stesso quando lo chiamano al telefono per dirgli che il suo video messaggio ha sfondato quota 200mila visualizzazioni su Facebook. E allora anche don Nando Ottaviani, 50 anni, alla guida da tempo della parrocchia di Coreglia Antelminelli, in Valle del Serchio si deve ricredere. La forza del web e soprattutto quella della sua posizione a difesa degli omosessuali ha abbattuto le barriere, fisiche e mentali della provincia.

E quel messaggio di accoglienza e comprensione nei confronti di chi “nasce o sceglie di condividere il proprio percorso d’amore e la propria sessualità” con persone dello stesso sesso ormai è inarrestabile: il video soltanto oggi pomeriggio (17 giugno) viaggiava già ben oltre i 220mila clic. E una posizione di apertura verso l’amore omosessuale, che, dice lo stesso don Nando, “condividono molti altri sacerdoti”, diventa incredibilmente inattesa e “virale”.
VIDEO – Il messaggio del parroco ‘social’
Don Nando non è nuovo a lasciare messaggi video (anche in diretta) sulla sua bacheca Facebook, diventata per uno strumento per comunicare direttamente con la sua realtà e mantenersi in contatto con le “pecorelle”, quelle che si sono smarrite ma anche quelle che si sono ritrovate, nella fede e in legame con le proprie radici che va al di là delle convinzioni morali o delle professioni religiose. E così di fronte alla strage di Orlando dove un folle ha fatto fuoco nella discoteca gay facendo un massacro lo spingono a lanciare il suo messaggio, che costituisce anche un monito alla comunità ecclesiastica o almeno a quella parte di essa che continua a condannare l’omosessualità. Il prete “social” preme sul tasto rec mentre è alla guida dell’auto e davanti al telefonino: “Ho sentito sostenere da alcuni – dice don Nando in video – che quella è stata la punizione di Dio per quegli omosessuali. Ma cosa stiamo dicendo? Cosa c’entra la punizione di Dio? Dio ama tutti, così come sono. L’amore – aggiunge – è libertà e nasce libero. Queste persone cercano soltanto di vivere la loro vita e anche la loro sessualità in libertà. Cosa ce ne frega a noi?”.
“La mia non è una condanna di parte della Chiesa – spiega poi don Nando -: ho solo invitato anche alcuni dei suoi esponenti a rileggere il vero senso del Vangelo e li ho invitati al perdono e all’umanità. Insomma – aggiunge -: siamo o non siamo nell’anno della Misericordia? Se il Papa in persona lo dice: Dio ama tutti, perché non può farlo un prete di provincia come me?”.
Per don Nando, infatti, la Chiesa dovrebbe “essere accoglienza e dialogo, anche nei confronti di coloro che amano persone del loro stesso sesso: hanno bisogno di sentirsi accolti perché la loro vita non è facile. Non possiamo poi lamentarci se nelle chiese trovano chiusura o peggio ancora ostilità. Io, nel mio piccolo, cerco di dire e fare la mia”. E sono tante, tantissime le persone che dopo aver guardato il video hanno scritto a don Nando: “Mi sono state raccontate cose che fanno molto male al cuore. Storie di difficoltà di emarginazione, con situazioni al limite dell’essere umano – racconta don Nando -. Il mio – aggiunge ancora – non è un giustificare il libertinaggio e chi dà scandalo, in ogni senso, non può ottenere approvazione. Ma chi si ama, perché non può essere a sua volta amato e accolto in Chiesa? Non siamo più nel medioevo. Ci sono tantissime persone buone e che hanno una grande fede che sono nate o hanno voluto scegliere di fare questo percorso, anche nella sessualità: dovremmo cominciare un dialogo con loro, come rappresentanti della chiesa, anche nella più piccola delle realtà, altrimenti – conclude – rischiamo veramente di allontanare da noi le persone”.