
Nell’era dei social network anche la questura deve mettersi al passo. Ed è per questo che sbarca ufficialmente su Facebook con una pagina ufficiale, dove saranno postati non solo gli aggiornamenti sulle attività d’indagine e le operazioni concluse in provincia di Lucca, ma anche strumenti multimediali come foto e video che sarà possibile condividere e commentare. “Riteniamo che questo passaggio sia necessario quanto naturale – ha detto il questore Alessandro Giuliano nel presentare l’iniziativa -: l’idea della pagina facebook ufficiale è l’estensione virtuale della polizia di prossimità ed è stato fatto proprio per permettere a noi, e, viceversa, al cittadino una interazione più semplice e immediata”.
La pagina, ovviamente, non dovrà e non potrà sostituire il servizio di emergenza del 113 o l’ufficio denunce: due elementi insostituibili che la polizia raccomanda di attivare sempre e comunque nel modo “tradizionale”. Ma avere i feedback sull’attività di servizio, le reazioni dei cittadini e i loro suggerimenti può offrire una marcia in più a quella “questura dalle pareti di vetro” che si era augurato di poter contribuire a realizzare lo stesso questore al momento del suo insediamento.
E da quel giorno infatti Giuliano ha affidato il progetto ad un gruppo di investigatori sotto la supervisione del commissario capo Davide Caldarozzi, capo delle volanti e portavoce della questura, che si occuperanno anche della moderazione della pagina Facebook e della raccolta delle segnalazioni che i cittadini vorranno lasciare alla pagina Facebook. Ovviamente, saranno accettati soltanto contenuti consoni.
“Lo strumento – spiega il commissario Caldarozzi – offre anche un collegamento diretto al sito internet della questura da cui, viceversa, si può raggiungere la pagina Facebook con un clic al link corrispondente sulla home page”. In questo modo strumenti multimediali e contenuti interagiranno con l’utente in modo più diretto e “sintetico”. Già altre questure hanno attivato questo servizio e Lucca non è voluta essere da meno. “L’auspicio – spiega la questura – è che la pagina Facebook possa diventare uno spazio nel quale confrontarsi in senso costruttivo con tutti perché oggi il motto della Polizia di Stato è esserci sempre, nelle città, nei paesi ed anche sui social network”.