
La visita con l’anestesista per 30 donne incinte diventa un calvario al Punto Donna della Cittadella della Salute al Campo di Marte. Le puerpere in rivolta per l’attesa durata per alcune tutta la mattina (le più sfortunate ne sono uscite addirittura alle 15) hanno preso d’assalto il numero di telefono dell’Urp dell’Asl, mentre sdraiate per terra cercavano qualche sollievo all’estenuante attesa in fila senza potersi sedere da nessuna altra parte che per terra. L’agonia delle 30 donne è cominciata alle 8,30 del mattino. Si sono presentate puntuali al colloquio con l’anestesista che poi ha iniziato a chiamarle una ad una, dopo aver fatto una lista.
La speranza era di far presto o comunque di essere accolte in un luogo consono, in grado di consentire loro almeno di sedersi, visto lo stato interessante. E invece sono passate le ore, con le scene che si vedono nella foto scattata da una di loro. Un’immagine ben più eloquente di tante parole. Un disguido? Secondo le mancapitate no: “Solo una grande disorganizzazione”.
Le donne, molte al 9 mesi di gravidanza, infatti, sono andate su tutte le furie quando è stata paventata loro la possibilità che alla fine del turno l’anestesista se ne sarebbe andata, senza visitare tutte quante. A quel punto è stato contattato l’Urp dell’Asl, dietro consiglio di una infermiera che si è impietosita a vedere quelle future mamme sedute per terra, e che a dire il vero si è subito attivato. Dando l’ordine di visitare tutte le presenti. E così è stato. L’Asl si scusa per il disagio e si dice pronta anche a rivalutare le procedure di convocazione per visite di questo genere. “La possibilità di accedere alla visita con l’anestesista in un’unica seduta ad accesso diretto, senza necessità di prenotare – spiega infatti l’Asl Toscana Nord ovest -, è stata data nell’ottica di agevolare le donne incinte e fino ad oggi non erano stati segnalati particolari problemi: il servizio viene fornito ogni settimana e ormai da molti anni. Visto l’alto afflusso registrato oggi, con lunga attesa da parte di alcune delle persone presenti, questa modalità organizzativa potrà quindi essere rivalutata. Le donne sono state tutte visitate ma l’azienda si scusa comunque per il disagio”.
Per le donne presenti stamani ormai il pasticcio era fatto: “Eravamo 30 mamme con appuntamento alle 8,30 per parlare con l’anestesista – racconta una delle protagoniste dell’odissea -: dopo il colloquio è venuta con una lista dei nostri nomi e ci ha detto che avrebbe chiamato una alla volta”. Ma l’attesa è stata più lunga del previsto: “Dalle 8,30 sono uscita alle 13,40 e dietro di me c’erano ancora altre 18 mamme che aspettavano il loro turno”. “Ma ci siamo arrabbiate quando ci è stato detto che l’anestesista se ne sarebbe andata via alla fine del turno. Abbiamo chiamato l’Urp per fare reclamo e dopo un po’ ci hanno richiamato dicendo che doveva visitarci tutte : siamo state in piedi delle ore e alcune si sono sedute a terra nel corridoio. Dopo qualche ora è venuta una infermiera e ci ha aperto una stanza con una decina di sedie e a turno ci siamo potute riposare: una situazione allucinante e una organizzazione che non c’è stata assolutamente”.