Antenne, ok a nuove regole: fondo per i monitoraggi

5 luglio 2016 | 22:09
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Antenne, ok a nuove regole: fondo per i monitoraggi

Via libera del consiglio comunale di Lucca al nuovo regolamento per le antenne di telefonia. Un tassello aggiuntivo dopo l’ok al piano triennale che introduce alcune novità importanti, volte a potenziare la fase del controllo dei gestori ed il potere di contraddittorio del Comune. Mentre, infatti, il piano triennale disciplinava le aree preferenziali all’interno delle quali i gestori possono installare le loro antenne, il regolamento si occupa di gestire le domande presentate dagli operatori del settore telefonico al Comune.

Ora sarà possibile istituire un fondo derivato dai canoni per le concessioni e dalle eventuali sanzioni per difformità degli impianti le cui risorse verranno destinate sia al monitoraggio delle antenne stesse e delle loro emissioni, come richiesto già dall’osservatorio permanente sulla telefonia, sia all’educazione ambientale, in particolare rivolta ai giovani. Non solo: viene data la possibilità al Comune di ricorrere ad un parere tecnico specializzato in presenza di richieste di autorizzazioni in siti diversi da quelli indicati nel piano triennale, sospendendo i termini per il silenzio assenso, che decorrono entro 90 giorni dalla presentazione di queste “richieste speciali” da parte dei gestori. La pratica ha incassato l’ok dell’assise con 16 favorevoli, un contrario e un astenuto.
“Un provvedimento – ha spiegato l’assessore all’ambiente Francesco Raspini riferendosi al regolamento – che segue all’approvazione del programma triennale per la telefonia nel 2015. Con quell’atto del dicembre scorso abbiamo raccolto le esigenze di sviluppo dei gestori e le abbiamo mediate con il lavoro fatto dall’università di Firenze e le abbiamo condivise nell’apposito osservatorio permanente. Dopo aver messo nero su bianco le nuove aree dove potranno essere installati gli impianti, rimaneva da aggiornare il regolamento che era fermo dal 2005. Il dibattito in osservatorio che ha portato al varo di questo documento si è concluso con un parere all’unanimità ed è passato poi in commissione con un largo favore complessivo”.
Nel regolamento viene modificata anzitutto la composizione dell’osservatorio permanente, in cui entra il dirigente del Suap, e viene riconfigurata la presenza di Arpat e Asl, che sono invitati permanenti all’osservatorio stesso. L’osservatorio sarà riunito ogni sei mesi, ma è tenuto ad esprimersi ogni qualvolta sia necessario in procedure d’urgenza nel caso, ad esempio, in cui pervenga una richiesta al Comune di installare un impianto al di fuori delle aree individuate nel programma triennale. “Relativamente a queste richieste di autorizzazione – ha osservato l’assessore – una delle questioni più annose è quella del silenzio assenso che scatta entro 90 giorni. Spesso non sono sufficienti per l’amministrazione per controdedurre: la novità prevede che il Comune possa richiedere un parere tecnico a strutture specializzate e questo comporterà la sospensione dei termini per il silenzio assenso fino ad un massimo di altri 90 giorni”. All’articolo 17 poi si stabilisce per la prima volta si istituisce un fondo non inferiore al 5% delle risorse derivanti dai canoni delle autorizzazioni o dalle sanzioni per le irregolarità rilevate: il denaro sarà destinato alle finalità delle attività del regolamento. “E’ un passo in avanti significativo – ha osservato l’assessore – e che era stato richiesto dagli stessi membri dell’osservatorio”.
Il consigliere comunale del Pd, Paolo Moriconi (che è anche membro dell’osservatorio permanente sulla telefonia), ha messo poi l’accento su alcune delle novità ritenute più rilevanti del nuovo regolamento: “Finalmente viene istituito un fondo economico per il monitoraggio e l’educazione ambientale – osserva -. Il controllo è veramente fondamentale, soprattutto sul fronte delle emissioni. Per poterlo fare, finora, il Comune non aveva le professionalità e le risorse proprie per farlo. Con il fondo ora sarà possibile. Importante anche la possibilità che viene data di investire nella formazione, soprattutto dei giovani, sulla telefonia e il suo impatto”.