
Un primo obiettivo l’ha raggiunto: Marco Chiari, ex assessore all’urbanistica della giunta Favilla, ha intanto ottenuto il rimborso delle spese legali e processuali dal Comune di Lucca, a cui aveva presentato istanza di rimborso attraverso i suoi legali, dopo la sentenza con la quale la Cassazione, un anno fa, aveva confermato l’assoluzione del gup nell’ambito delle accuse maturate nell’inchiesta la Volpe nel deserto per presunta corruzione in atti urbanistici. Ad anni dall’indagine che provocò un vero e proprio terremoto in Comune, culminato poi con la mancata rielezione di Mauro Favilla nel 2012, l’amministrazione stessa si trova a dover porre rimedio e a pagare.
Le accuse, dopo un periodo di detenzione e un lungo iter giudiziario, sono cadute totalmente: ora Chiari riceverà 108.024,49 euro da Palazzo Orsetti. Un po’ meno rispetto a quanto l’ex assessore aveva chiesto di avere riconosciuto nell’istanza presentata agli uffici competenti, a cui erano stati richiesti rimborsi complessivi per 123.168,79.
Chiari, assolto con formula piena, aveva annunciato all’indomani della sentenza di Cassazione che avrebbe dato battaglia, facendo valere la sua causa di “accusato e imputato ingiustamente”. Da parte degli uffici comunali nessun ostacolo a raccogliere la richiesta vista non solo l’assoluzione in Cassazione ma anche la sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste pronunciata dal gup di Lucca il 2 febbraio di un anno fa. Una sentenza che già aveva escluso “in radice la presenza di dolo o colpa grave”. Dopo una breve comunicazione al sindaco l’avvocatura comunale ha dato il via libera al rimborso della cifra che sarà erogata all’ex assessore Marco Chiari in tre anni: 35mila euro nell’anno in corso, 50mila nel 2017 e 23.024,49 nel 2018.