
Paura e ore di apprensione per un bambino di un anno e 9 mesi che ha ingerito mozziconi di sigaretta in un posacenere che si trovava nel pianerottolo di casa, in un condominio ad Altopascio. Il piccolo, approfittando di un momento di distrazione della madre, ha preso quei resti e li ha inghiottiti. I genitori, di origini tunisine temendo che in quel posacenere ad uso comune, potessero esserci anche residui di hashish, hanno fatto scattare l’allarme.
Il fatto è accaduto attorno alle 13 di oggi (26 luglio): la madre, pensando che fosse meglio far subito controllare il piccolo, lo ha messo in auto per portarlo all’ospedale. Fatti pochi metri però, mentre percorreva la via Romana all’altezza del distributore Tamoil al Turchetto si è fermata e ha chiamato il 118, perché vedeva il bambino stare male.
Ai sanitari ha dovuto spiegare le sue perplessità. La donna ha chiamato il figlio 21enne e gli ha spiegato che il bambino poteva aver ingerito del “fumo” e così, con un po’ di difficoltà ad esprimersi in italiano, ha detto ai volontari dell’ambulanza della Croce Verde di Porcari arrivati sulla via Romana pochi minuti dopo le 13,20, orario in cui la donna ha avvisato il 118. Vista la tenera età del piccolo, il medico del 118 ha richiesto l’intervento dell’elisoccorso Pegaso per un trasferimento d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove il piccolo è sotto osservazione ma non in pericolo di vita. I medici hanno disposto l’esame delle urine per verificare o escludere i timori dei suoi genitori: soltanto le analisi potranno sciogliere i dubbi.
I carabinieri di Altopascio arrivati sul posto al momento escludono che il piccolo possa aver ingerito dello stupefacente, perché hanno perquisito la casa dove vive con i genitori, senza trovarne alcuna traccia. C’è solo quel posacenere sul pianerottolo, dove tuttavia ad un primo accertamento non sarebbe risultato nulla di sospetto.
Gli inquirenti stanno comunque svolgendo altri accertamenti e attendono un referto più preciso dall’ospedale pediatrico di Firenze per chiudere il caso.