





Era regolarmente in campo con la sua Lucchese Alvaro Vannucchi, l’operatore sanitario rossonero, padre di Vania, morta all’alba di mercoledì scorso dopo essere stata cosparsa di benzina dall’ex ed essere stata avvolta dalle fiamme. All’indomani dei funerali alla chiesa di San Marco, che avevano visto la Lucchese stringersi intorno alla famiglia questa sera, per la gara di Coppa contro la Pistoiese, è il Porta Elisa a dare l’ennesimo messaggio contro i femminicidi e la violenza sulle donne.
In molti si sono presentati vestiti di rosso o con qualcosa di rosso addosso, un fiocco, un braccialetto, un simbolo. In tribuna tutta la famiglia: la mamma di Vania, Giovanna e i figli Valentina e Gabriele. A loro lo stadio ha tributato un grande applauso mentre i giocatori si sono stretti in cerchio, nel prepartita, intorno ad Alvaro. Poi, prima del fischio di inizio, il minuto di silenzio che si è svolto, identico, su tutti i campi della Coppa Italia di Lega Pro.
I giocatori, nel prepartita, e tutto lo staff, hanno indossato la maglia bianca con il numero 12 e il nome di Vania sulle spalle e con su scritto “Rispetta le donne, dai un calcio alla violenza”. In curva, invece, due striscioni: “Uniti nella rabbia, vicini nel dolore” e “Forza Alvaro”. Decine di rose rosse, infine, sono stati legate con dei nastri, alle ringhiere della tribuna.
Anche la maglia della Lucchese di stasera, a parte il lutto al braccio, era fregiata da un nastro rosso sul petto. Per una serata tutta dedicata a Vania. E a suo padre Alvaro.