
E’ tornato agli arresti domiciliari F.C.R., il libero professionista di 43 anni accusato dell’omicidio del 60enne lucchese Pietro Buchignani dopo una lite per un parcheggio a Lido di Camaiore il 13 luglio scorso. Così ha deciso con provvedimento datato 11 agosto il tribunale della libertà di Firenze che ha riformato l’ordinanza del giudice delle indagini preliminari di Lucca del 23 luglio scorso che aveva aggravato la misura cautelare, contestando l’omicidio volontario, trasformandola da arresti domiciliari a custodia in carcere.
A comunicarlo sono gli avvocati Riccardo Carloni e Stefano Gambini che “hanno censurato – si legge in una nota – anche mediante atti di indagine difensiva, il fondamento della nuova contestazione, in quanto, il pur gravissimo fatto doveva esser correttamente qualificato, quale omicidio preterintenzionale (cioè oltre l’intenzione), come del resto aveva già fatto il Gip nella prima ordinanza del 15 luglio”.
L’indagato, attraverso i suoi avvocati, nel frattempo, è voluto tornare sull’episodio che ha portato alla morte di Pietro Buchignani definendolo “una gravissima tragedia”. C.R. avrebbe inoltre chiesto di essere perdonato per il gesto che ha portato alla morte dell’uomo “se mai sarà possibile”.