


Non è ancora noto quante persone abbia truffato prima di finire nelle mani della polizia. Di sicuro c’è che gli ultimi due tentativi di truffa ai danni di due donne di 72 e 74 anni, li ha messi a segno nella mattinata di ieri (16 agosto)nella zona ovest di Lucca, tra via di Ronco e via di Vicopelago.
Il presunto truffatore, secondo gli inquirenti un seriale, è Salvatore Peluso 44 anni, originario di Napoli che vive a Monsummano ma di fatto è domiciliato in un albergo di Montecatini Terme. L’uomo è accusato di almeno due tentate truffe dagli agenti della squadra mobile di Lucca, che lo hanno sorpreso grazie alla segnalazione della seconda vittima, che non è caduta nel raggiro e si è rivolta alla polizia. Secondo quanto è stato appurato dagli agenti coordinati dalla dottoressa Silvia Cascino, l’uomo nella mattinata di martedì aveva tentato un raggiro ai danni di un’anziana residente in via di Ronco a Pontetetto, ma aveva dovuto desistere perché nel frattempo era sopraggiunto un conoscente della donna e quindi si era rapidamente dileguato temendo di essere scoperto. Nella tarda mattinata, poi, aveva tentato di nuovo di truffare un’altra donna anziana sempre presentandosi come il commercialista del figlio. La donna però non ha creduto fino in fondo a quanto l’uomo raccontava e ha chiamato il figlio che le ha detto “non pagare niente, tanto sto rincasando io: se c’è da pagare lo faccio io quando arrivo”. A questo punto Peluso, capito che da lì a poco sarebbe arrivato il figlio della sua vittima, si è defilato rapidamente.
La seconda vittima però ha chiamato la polizia. Le ricerche sono scattate subito e poco dopo lo hanno trovato nella zona mentre cercava un’altra abitazione, con fare inequivocabile. Condotto in questura e interrogato, Peluso ha dichiarato di essere un venditore porta a porta di macchinette per il caffè di una ditta che a un rapido riscontro però ha negato di conoscerlo e di essere arrivato a Lucca con il treno.
Dagli accertamenti scattati subito dopo l’arresto scaturito, vista la quasi flagranza in cui è stato sorpreso, dal fatto che le due donne lo hanno riconosciuto dalle segnalazioni fotografiche e dal fatto che in tasca avesse circa 700 euro di cui non ha saputo dare giustificazione, sono scattati i primi accertamenti. Nella camera dove Peluso vive in Val di Nievole, la polizia ha trovato vari post it su cui aveva annotato il nome di possibili vittime con indicazioni molto precise come ad esempio: “E’ rintronata e sola” o altre indicazioni, anche di carattere familiare, come la presenza di parenti o altri dettagli. Elementi che fanno pensare alla serialità del truffatore e soprattutto che possa avere ‘una talpa’ che ha accesso allo stato di famiglia delle persone e quindi in un ente pubblico.
Dai post it rinvenuti, tutto farebbe pensare che se Peluso non fosse finito nelle maglie della giustizia, avrebbe colpito ancora nella zona di Guamo, Capannori e Altopascio.
Da altri accertamenti poi è emerso che il Peluso potrebbe essere responsabile di altre truffe o tentate, per quanto si tratti solo di ipotesi investigative non ancora sfociate in una condanna. In passato infatti potrebbe avere cercato di vendere, sempre porta a porta, oro falso, oppure si è finto un venditore di pc o un assciuratore. Tutti elementi che ora potranno essere vagliati dagli inquirenti anche alla luce degli ultimi fatti. Nel frattempo Salvatore Peluso rimane in carcere in attesa della convalida da parte del gip degli arresti che dovrebbe avvenire nelle prossime ore.
Dopo questo episodio, merita ricordare come sottolineato dai dirigenti della questura Silvia Cascino e Davide Caldarozzi, che la polizia invita soprattutto gli anziani a guardarsi dagli sconosciuti che propongono affari facili o che si spacciano per amici e conoscenti dei parenti. Per sensibilizzare le persone ad un giusto comportamento di fronte a questi truffatori, la polizia di stato ha diffuso anche un video in cui si ricordano i principali accorgimenti per evitare spiacevoli sorprese. (Ga.Mo.)
VIDEO – La campagna della polizia contro le truffe
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