Il clochard ucciso in Pineta per una donna

20 agosto 2016 | 10:15
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Il clochard ucciso in Pineta per una donna
Il clochard ucciso in Pineta per una donna
Il clochard ucciso in Pineta per una donna

Un fendente al cuore, come in ogni delitto passionale: un omicidio da copione e un movente tristemente noto per spiegare la morte di Mohamed Hamdi, il clochard 46enne marocchino, ucciso nella notte tra Ferragosto e martedì scorso nella Pineta di Pontente di Viareggio, a due passi dal laghetto dei cigni. Il killer per i carabinieri del nucleo investigativo diretti dal maggiore Paolo Floris è un connazionale della vittima: Mostapha Essami, 36 anni, un senzatetto catturato nella giornata del 18 agosto, in una baracca di Campi Bisenzio dai carabinieri di Signa che hanno collaborato con i colleghi lucchesi. Era insieme ad una moldava di 35 anni, anche lei clochard: la donna al centro della contesa tra i due uomini, sfociata nel sangue e nella tragedia.

Nell’alloggio di fortuna, i militari hanno sequestrato anche dei coltelli che potrebbero essere compatibili con le ferite, mortali, sul corpo della vittima, con regolare permesso di soggiorno rilasciato dalla questura di Prato. Saranno analizzati dal Ris di Roma per cercare elementi di prova a conferma delle ipotesi degli investigatori: il presunto assassino, intanto, è stato colpito da un fermo di indiziato di omicidio volontario aggrabvato dai futili motivi, firmato dal sostituto procuratore Aldo Ingangi e adesso si trova rinchiuso in una cella del carcere di Firenze.
Fin da subito, anche se gli inquirenti avevano mantenuto uno stretto riserbo sulle indagini, era apparso chiaro il contesto in cui si era consumato il delitto probabilmente davanti ad una decina di persone. Grazie anche al racconto di alcuni frequentatori della pineta, i carabinieri sono riusciti a provare la presenza dell’omicida a Viareggio nel ponte di Ferragosto. Secondo gli investigatori era arrivato a Viareggio il 12 agosto e si è allontanato poche ore dopo l’assassinio. Era arrivato insieme ad altri clochard fiorentini e aveva dormito qualche notte in Pineta trascorrendo il Ferragosto tra la spiaggia e il parco noto per le frequentazioni malavitose. Non è ancora chiaro se dopo essere ripartito da Viareggio, Mohamed Hamdi si sia diretto Campi o abbia fatto qualche tappa intermedia. Al momento dell’arresto l’uomo non ha proferito parola con i carabinieri. Secondo la ricostruzione dei militari Mostapha (nella foto) e Mohamed avevano avuto un violento litigio per questioni di gelosia legate alla moldava di 35 anni che viveva con l’assassino, i due inoltre si era già conosciuti in passato frequenatando gli stessi ambienti dei senzatetto nel capoluogo toscano.
La violenza era scoppiata, sospettano i carabinieri, davanti agli occhi della moldava. Forse in preda anche ai fumi dell’alcol, il 36enne ha colpito il rivale con un coltello dopo che erano volate parole pesanti e insulti. Poi si era allontanato lasciandolo morire su una panchina. Qui era stato trovato da un giovane di passaggio attorno alle 3,30 della notte: l’allarme era scattato subito, così come le indagini dei carabinieri che negli ultimi giorni erano giunte ad una svolta.
Mostapha Essami a Viareggio si era già recato in altre occasioni, ma non via era mia rimasto più di qualche giorno, come sono riusciti a sapere gli inquirenti. Al momento comunque i carabinieri ritengono che le indagini sono solo all’inizio, tanto che potrebbero spuntare nuove figure che magari potrebbero avere un ruolo, anche se marginale nell’omicidio del 46enne.
Determinati per le indagini potrebbero essere le eventuali tracce di sangue che i Ris di Roma cercheranno sui coltelli che i carabinieri hanno sequestrato nella baracca nelle campagne di Campi Bisenzio.
Le indagini
I militari si sono mossi da subito sentendo i frequentatori della Pineta di ponente, spesso persone note alle forze dell’ordine. Da lì è emerso che un gruppo di senzatetto gravitanti abitulamente nella zona fiorentina, per Ferragosto si erano spostati a Viareggio, unendosi ad altri senzatetto che gravitano nella Pineta. E così è spuntato il nome di Mostapha Essami, un personaggio già censito dai carabinieri in passato con vari precedenti per reati contro il patrimonio e contro la persona. In particolare su di lui ultimamente gavava un mandato di arresto per un furto commesso a Campi Bisenzo nel 2009. Ma dal passato di Mostapha sono emersi anche precedenti per rissa e per minacce con armi da taglio, un profilo compatibile con quello dell’omicida. A quel punto accertata la sua presenza a Viareggio nei giorni del Ferragosto i carabinieri hanno chiesto il supporto dei militari di Firenze, in particolare del nucleo investigativo e della compagnia di Signa deputata a vigilare sull’interland Fiorentino. Per i militari fiorentini non è stato difficile raggiungere il presunto omicida che quando sono arrivati i carabinieri, pensando di essere destinatario dell’ordine di carceranzione per il furto del 2009 non ha opposto resistenza e si è conseganto pacificamente alle forze dell’ordine. Quando poi i carabinieri gli hanno spiegato che erano lì anche per un’ipotesi di omicidio si è chiuso nel più totale mutismo. 
Adesso i militari viareggini stanno continuando a indagare nell’ambito dei sezatetto della pineta per arrivare a definire nel dettaglio la scena dell’omicidio e le persone presenti. Di sicuro al momento in cui è stata librata la coltellata fatale era presente alla scena la moltadava compagna di Mostapha Essami.
Determinate per trasformare il fermo di indiziato i un arresto vero e proprio, potrebbero essere le dichiarazioni che rilascerà al gip nell’interrogatorio di convalida atteso per lunedì mattina in carcere. (g.m.)