
Blitz delle guardie eco-zoofile dell’Oipa al Luna Park di piazzale Don Baroni: ora una famiglia di giostrai rischia la maxi multa per violazioni del regolamento comunale di convivenza uomo-animali, fra cui le norme in merito all’esposizione e all’utilizzo di animali come premio per giochi.
I controlli, ad opera di tre guardie del nucleo Oipa di Lucca che stavano pattugliando l’area, sono stati effettuati ieri sera (1 settembre), intorno alle 22, in uno dei chioschi ambulanti che proponeva un gioco a punti per vincere, fra i tanti premi, anche degli animali. Per chi, invece, non avesse voluto cimentarsi nell’impresa era prevista, secondo alcuni, la possibilità di acquistare direttamente i cuccioli, insieme a gabbie e mangimi vari. Durante il controllo è stato effettuato un censimento di volatili, roditori, pesci e tartarughe, verificando l’adeguatezza del trattamento. Sono state inoltre registrate le misure delle gabbie e degli acquari per cui sarà necessaria una successiva comparazione con gli standard previsti, in particolare per gli animali esotici. L’esito della verifica non fa comunque scattare il procedimento penale, non essendo integrato il reato di maltrattamento: si procede per via amministrativa. L’Oipa ha provveduto a fare la segnalazione. Controlli verranno effettuati anche sul possesso di regolare licenza per la vendita, che sembra essere stata oggetto di contestazione: i giostrai hanno comunque negato quest’ultima ipotesi, sebbene alcuni testimoni sostengano di aver assistito ad acquisti. Gli operatori dell’Oipa hanno inoltre chiesto chiarimenti in ordine al luogo in cui venivano condotti gli animali ogni sera, al fine di verificare l’ipotesi di errata detenzione. Dopo aver elevato la sanzione, comminata per la violazione del regolamento comunale che vieta, come precisato, l’esposizione prolungata (per più di sei ore) e ai fini di attirare la clientela e la messa in palio di animali all’interno del parco divertimenti, le guardie hanno assistito personalmente alla rimozione delle gabbie che, secondo il loro racconto, sono state portate in altro luogo idoneo.
Jasmine Cinquini