Furto e tentata concussione, finanziere dovrà risarcire

Era stato accusato di furto e tentata concussione perché si era rifiutato di pagare l’intera spesa fatta al supermercato Esselunga dell’Arancio e perché, in un altro episodio, aveva minacciato di un controllo fiscale un commerciante della zona di Porta San Pietro per imporgli il prezzo del noleggio di un quadriciclo, mostrando il tesserino di militare delle fiamme gialle e pretendendo così uno sconto. Il militare, Luigi Alarico, 33 anni, originario di Aversa, in provincia di Caserta e dopo gli episodi trasferito al nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza di Arezzo, dopo la condanna a due anni e quattro mesi arrivata al tribunale di Lucca nel novembre del 2014 dovrà risarcire lo stato di 16.235 euro, più qualche centesimo. Così hanno stabilito i giudici della Corte dei Conti dove è finito il caso del finanziere che oggi non lavora più a Lucca.
Per i magistrati contabili la condotta del finanziere avrebbe prodotto infatti un danno “diretto” all’amministrazione finanziaria, costretta a “trasferirlo d’autorità”, dopo gli episodi che erano stati portati a conoscenza della procura lucchese dallo stesso comando della guardia di finanza di Lucca a cui erano giunte le segnalazioni sia dalla polizia – per l’episodio dell’Esselunga, per cui è stata condannata in concorso a 4 mesi anche la moglie che era presente e trasportava il carrello della spesa nel supermercato – sia dallo stesso commerciante che si era rivolto direttamente ai finanzieri.
La procura contabile, tuttavia, chiedeva per Alarico un risarcimento complessivo di 20mila euro, perché sosteneva anche la presenza di un danno di disservizio, sostenendo cioè che gli episodi contestati al militare e che poi si erano conclusi con la condanna di primo grado avrebbero provocato una sorta di “inefficienza dell’apparato” dovuta alla condotta del finanziere finito sotto accusa. Sulla scorta, tuttavia, delle memorie presentate dal militare, i giudici hanno riconosciuto la natura episodica dei fatti, che tra l’altro avrebbero portato il finanziere ad un risparmio complessivo di nemmeno 100 euro. Per quegli episodi, comunque, era finito sotto inchiesta e poi colpito da una condanna di primo grado sia per furto che per tentata concussione. La sentenza del tribunale di Lucca, tra l’altro, aveva stabilito anche una multa di 150 euro, oltre alla interdizione dai pubblici uffici per due anni ed alla rifusione delle spese in favore delle parti civili, 8.500 euro complessivi.