
E’ accusato di aver compiuto due rapine, armato di coltello, nei pressi del baluardo San Colombano, la sera del 13 luglio scorso. Il rapinatore è soltanto un minorenne, di origini marocchine: con un complice aveva aggredito alcuni giovani, per derubarli di portafogli e cellulari e minacciandoli di ritorsioni se avessero sporto denuncia. Ora quel giovanissimo è stato colpito da un provvedimento di permanenza in casa, che è l’equivalente degli arresti domiciliari per giovani con meno di 18 anni. A inchiodarlo sono stati gli investigatori della squadra mobile di Lucca, diretti dal commissario capo Silvia Cascino.
Secondo quanto ricostruito, il giovane che era stato immediatamente identificato dopo i due episodi e che era già sottoposto all’obbligo di permanenza in casa per un’altra rapina compiuta a Lucca il 5 agosto scorso, attorno alle 22 del 13 luglio, con felpa e cappuccio calato sul volto, si era avvicinato con un amico ad un gruppo di coetanei che si stavano trascorrendo la serata sulle Mura. Puntando l’arma ad uno di essi hanno intimato al gruppo di consegnare i portafogli e i cellulari. Prima di andar via uno dei due aveva anche minacciato di fare del male a chi lo avesse denunciato.
Immediatamente dopo i due hanno compiuto una seconda rapina con le medesime modalità; tra gli oggetti sottratti diversi Iphone. Ad individuare il giovane oggi indagato la Squadra Mobile è giunta grazie ad un controllo operato proprio il 13 luglio, qualche ora prima dei due eventi delittuosi, da due operatori della sezione reati contro il patrimonio: tra i soggetti identificati c’era il minore marocchino arrestato giovedì dopo la misura disposta dal gip del tribunale di Lucca.