Inchiesta sul comandante, colpo di scena: chiesta al gup la sospensione del procedimento con la messa alla prova



di Roberto Salotti
Sospensione del procedimento con la messa alla prova. E’ questa la richiesta avanza al giudice per le udienze preliminari dai difensori di Stefano Carmignani, il comandante della polizia municipale di Lucca che la procura ha chiesto di processare per le accuse di peculato d’uso e falso, in merito ad alcuni presunti utilizzi illeciti dell’auto civetta, una grande Punto, per motivi cioé al di fuori delle missioni di lavoro e, sostiene l’accusa, per aver indicato negli appositi registri di servizio un chilometraggio della vettura in uso diverso da quello che effettivamente, per l’inchiesta, avrebbe compiuto il numero uno di piazzale San Donato (Leggi).
Gli avvocati Enrico Marzaduri e Gioia Crippa hanno chiesto al gup Riccardo Nerucci di valutare l’istanza, impegnandosi a presentare un progetto “riabilitativo” per l’udienza, aggiornata al 25 novembre prossimo.
E’ per certi versi un colpo di scena quello che è emerso nel “nuovo round” in aula di questa mattina (14 ottobre) ma che fa parte di una strategia difensiva che non cessa comunque di mirare al proscioglimento da ogni accusa. Finora infatti la difesa non aveva ritenuto di proporre riti alternativi.
Se il giudice riterrà di accogliere l’istanza, non si farà alcun processo: il procedimento sarà sospeso e il comandante affidato a lavori socialmente utili che saranno indicati nel programma e approvati eventualmente dal giudice.
Ma non è l’unico scenario in ballo, perché stamani in udienza si sono aggiunti nuovi elementi a favore della difesa. In aula, infatti, sono stati ascoltati due investigatori della sezione di pg dei carabinieri dopo che erano emerse incongruenze per almeno uno dei 12 episodi contestati al comandante per il peculato d’uso dell’auto civetta (Leggi). In particolare un episodio che risale al 16 ottobre di un anno fa, inserito fra quelli in cui Carmignani avrebbe utilizzato, per l’accusa a scopo personale, l’auto civetta dei vigili urbani: in quello stesso giorno, però, sostiene la difesa, il comandante era su un volo (e a dimostrazione ci sarebbe anche un biglietto aereo). Del caso contestato si è discusso stamani, e le incongruenze che erano state eccepite precedentemente dai difensori di Carmignani non sarebbero state fugate. Tanto che l’episodio potrebbe essere comunque stralciato dal novero delle contestazioni al comandante. Nel merito della richiesta di sospensione il giudice dovrebbe esprimersi nell’udienza del 25 novembre, ma non è al momento possibile escludere che ne possa servire un’altra per arrivare ad una decisione entro la metà del mese di dicembre.
L’inchiesta. La notizia dell’inchiesta, coordinata inizialmente dall’ex procuratore facente funzioni Fabio Origlio e passata dopo il suo trasferimento al sostituto procuratore Piero Capizzoto, era ‘esplosa’ quando il 1 febbraio scorso gli uomini della pg dei carabinieri si presentarono al comando di piazzale San Donato e all’ufficio personale del Comune di Lucca per acquisire documentazione sugli accessi alla Ztl di auto riconducibili al comandante o sulle missioni dell’auto civetta. In meno di venti giorni erano stati due i “blitz” eseguiti dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura che al comando hanno acquisito documentazione inerente i mezzi in uso al comandante, gli accessi alla Ztl, e perfino i fogli delle presenze al lavoro di Carmignani, acquisiti all’ufficio personale del Comune. Atti volti a confermare eventualmente l’accusa del peculato d’uso: l’ipotesi degli inquirenti, in particolare, è che sia stata utilizzata dal comandante, in modo improprio, l’auto civetta dei vigili urbani che in genere viene impiegata per i servizi in borghese. Quanto invece all’ipotesi di falso ideologico in certificati o autorizzazioni amministrative, al vaglio ci sarebbero alcuni pass per gli ingressi in area Ztl per vetture private in uso al comandante.
Viaggi e ‘missioni’ nel mirino. Sotto la lente degli inquirenti sono finiti in particolare una decina di viaggi del comandante che, dai primi accertamenti, sono sembrati “sospetti”. L’inchiesta della procura aveva mosso i primi passi dalle segnalazioni contenute in una serie di esposti finiti sul tavolo del magistrato e l’obiettivo è trovare o meno riscontro alle denunce molto circostanziate che hanno messo nel mirino la guida dei vigili urbani.
La procura aveva aperto, comunque, altri filoni d’indagine sul comandante. In particolare erano finite nel mirino le assunzioni alla Lucca Holding Servizi, nella delicata fase della trasformazione della società municipalizzata in braccio operativo del Comune per le riscossioni di tributi e sanzioni. Gli investigatori della sezione di pg dei carabinieri il 21 marzo scorso si erano presentati negli uffici della partecipata a Sant’Anna, acquisendo tutte le carte relative alla selezione pubblica indetta tra settembre e ottobre scorsi e nella cui commissione era presente anche il comandante Carmignani per l’assunzione di personale amministrativo addetto alle sanzioni per violazioni al codice della strada e alle relative riscossioni, un servizio che era affidato alla ditta Maggioli, con cui però l’amministrazione ha deciso di rescindere il contratto, così come è stato fatto, per quello che concerne i tributi, con Equitalia. Un altro filone invece sarebbe legato ad alcuni presunti casi di mobbing.