
C’erano circa 100 grammi di droga nella Fiat Bravo a bordo della quale quattro presunti spacciatori sono sfuggiti all’alt della polizia, finendo la loro folle fuga ribaltati nella Freddana, dopo aver abbattuto il parapetto di un ponte sul torrente, all’inizio del paese di Valpromaro, piccola frazione di Camaiore. In fondo al dirupo, sul fondale del canale, è morto uno dei quattro: il 33enne Ahmed Jarmouni, marocchino come gli altri tre superstiti, che sono stati arrestati già in serata con l’accusa di spaccio di stupefacenti.
Il giovane che era alla guida e che dopo il volo con l’auto nel torrente ha tentato di fuggire a piedi ed ha aggredito gli agenti delle volanti che lo bloccavano è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale: si chiama Said Jarmouni ed ha 20 anni. Gli altri due in manette sono Bouchaid Jarmouni, 22 anni, e Abdellah Aboussad, di 29.
Si sta delineando meglio il contesto in cui ieri pomeriggio (20 ottobre) si sono svolti i fatti culminati in una assurda tragedia. Già ieri sera, come riportato, era emersa la pista della droga quando la polizia scientifica aveva potuto ispezionare l’auto, non risultata rubata, recuperata dal torrente dai vigili del fuoco dopo la rimozione della salma. Parte dello stupefacente sarebbe stato trovato anche addosso alla giovane vittima e ai suoi complici, anche se in questura c’è il massimo riserbo sull’indagine e tutti hanno le bocche cucite. Agli spacciatori sono stati sequestrati anche 8 cellulari su cui sono stati disposti gli accertamenti del caso.
La fuga. La fuga dei quattro presunti spacciatori era iniziata poco dopo le 18 in via per Camaiore a S. Alessio. Una pattuglia delle volanti aveva cercato di bloccare la Fiat, intimando l’alt con le sirene e la paletta. Niente da fare: i quattro in fuga hanno premuto sull’acceleratore e si sono diretti verso la Valfreddana a più di 100 all’ora. E’ nato un rocambolesco inseguimento, durato per quasi 15 chilometri. Tanta paura tra automobilisti e passanti, che hanno rischiato di venire speronati dall’auto degli spacciatori. L’epilogo è arrivato a pochi metri da Valpromaro: il malvivente alla guida ha imboccato via Piaggia per dirigersi verso il ponticello e attraversare la Freddana in via Vecchia Provinciale. L’alta velocità e una brusca manovra, insieme al fondo stradale viscido per la pioggia, ha fatto carambolare l’auto che ha abbattuto con un fianco parte del parapetto del ponte rovesciandosi dopo essersi impennata e precipitando nel torrente, circa 6 metri al di sotto della strada.
La cattura. A quel punto, gli agenti sono piombati in gran numero sul posto: c’erano almeno due volanti di Lucca e altre due auto civetta del commissariato di Viareggio, dirette dal commissario Raffaele Gargiulo. Gli agenti hanno disceso la scarpata per raggiungere l’auto e i malviventi. Uno di loro – non è ancora chiaro se il conducente o un passeggero -, ha tentato la fuga a piedi. Bloccato ha aggredito gli agenti che lo hanno perquisito trovandogli addosso denaro contante, 495 euro, ritenuto provento dello spaccio. Agli agenti che lo arrestavano ha subito detto di chiamarsi Said Jarmouni, volto già noto, come gli altri, alle forze dell’ordine per reati specifici. Gli altri due invece hanno fatto a lungo scena muta, anche ore più tardi, piantonati in ospedale dove erano stati condotti in ambulanza per medicare le ferite ma è bastato poco agli inquirenti per capire chi avessero davanti.
Droga e soldi. Nel frattempo, sul luogo della tragedia sono proseguite le indagini e la polizia scientifica ha potuto ispezionare l’auto una volta recuperata dai vigili del fuoco. La droga è stata rinvenuta sia nell’abitacolo che addosso alla vittima, identificata grazie ad un documento trovato nell’auto e al riscontro sulle impronte digitali. La salma è all’obitorio del Campo di Marte: il sostituto procuratore Salvatore Giannino, titolare delle indagini, ha disposto l’autopsia.
Le indagini. L’inchiesta va comunque avanti per delineare tutti gli aspetti dell’episodio. A cominciare dalla dinamica dell’incidente. Di questo si stanno occupando gli agenti della polizia stradale, che nelle ultime ore hanno sentito anche alcuni automobilisti o passanti che si sono trovati sulla via per Camaiore al momento dell’inseguimento. Secondo gli investigatori, è stata l’alta velocità e una manovra brusca, forse per seminare gli agenti, ad aver provocato il fuori strada e il rovesciamento dell’auto.