Multe in Ztl, ricorso vinto a giudice di pace

27 ottobre 2016 | 09:06
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Multe in Ztl, ricorso vinto a giudice di pace

I residenti lo avevano annunciato da tempo: ora la battaglia contro la valanga di sanzioni per divieto di sosta in centro storico rischia di trasferirsi sul tavolo del giudice di pace. Perché il ricorso vinto da una residente, multata in vicolo Tommasi, per aver lasciato l’auto fuori dagli stalli rischia di fare “scuola”. Il giudice di pace, infatti, ha riconosciuto illegittimo il verbale elevato dalla polizia municipale, proprio ai sensi dell’ordinanza del febbraio del 2012 che rende libera la sosta ai residenti, anche fuori dagli stalli, purché le auto non arrechino intralcio e il parcheggio sia fatto nel rispetto delle norme del codice della strada.

Una osservazione sollevata negli ultimi giorni da più parti e non solo dal comitato Vivere il Centro storico a cui la cittadina in questione si era rivolta per l’assistenza necessaria alla presentazione del ricorso per impugnare il verbale. Ora l’appello lanciato ai residenti è quello di presentare uguali ricorsi per far valere quello che viene ritenuto un diritto stabilito dalle stesse norme comunali.
Il caso specifico, secondo il comitato Vivere il Centro Storico è emblematico e rappresentativo di una situazione che negli ultimi mesi ha coinvolto centinaia di residenti: “La contravvenzione – spiega il comitato – è stata elevata perché il veicolo sostava fuori dagli stalli in Ztl nonostante la circostanza venga consentita dalla ordinanza vigente. Non rappresentava alcun intralcio alla circolazione, come ha riconosciuto il vigile stesso contestando l’articolo 158 comma 5-8 (sosta fuori dagli stalli), mentre se avesse intralciato la circolazione avrebbe dovuto elevare contravvenzione ai sensi dell’articolo 157 comma 1 lettera B, oppure ai sensi dell’articolo 158 comma 1 lettera E), ed inoltre il veicolo avrebbe dovuto essere rimosso. Stante il palese errore commesso dal vigile urbano, la residente ha richiesto la revoca della multa in autotutela al fine di evitare spese, un suo ingiustificato impegno, ma soprattutto quello della magistratura. La risposta è stata quella che non era possibile revocare la multa e che pertanto la cittadina avrebbe dovuto rivolgersi alla magistratura facendo ricorso”.
A quel punto la residente si è rivolta alla associazione, la quale ha predisposto il ricorso di fronte al giudice di pace che è costato 43 euro di marche da bollo.
“Quando il Tribunale notifica un atto contro un provvedimento – spiega il comitato – è prassi comune che l’ente che lo ha emesso depositi una memoria di comparsa con la quale giustifica la legittimità della contravvenzione elevata. Cosa che invece il comando della polizia municipale di Lucca non ha fatto. Poi ci si aspettava che qualcuno dei vigili urbani intervenisse in udienza per evidenziare la bontà dell’operato, mentre invece non si è visto nessuno. L’udienza si è conclusa con il giudice che ha accolto il ricorso presentato dalla residente condannando il Comune a rifondere le spese da lei sostenute”.
“Ci domandiamo – aggiunge il comitato -: ma è così che si gestisce il corpo di polizia municipale a Lucca? Siamo sicuri che tutti i vigili siano a conoscenza della normativa vigente? Quante sono le multe fatte in modo palesemente illegittimo che vengono poi pagate dai cittadini che non conoscono l’ordinanza, oppure non possono perdere tempo e danaro per difendere i loro diritti? Nel caso in questione chi pagherà le spese a cui il Comune è stato condannato? Forse il Comune che provvederà utilizzando il denaro dei cittadini? Oppure il vigile urbano che ha emesso una multa sbagliando, o magari il comandante che pare non si sia preoccupato di assicurarsi che i suoi sottoposti abbiano adeguata conoscenza della normativa vigente, oppure forse l’assessore che non sembra si sia mai preoccupato di valutare se l’organico dei vigili urbani viene adeguatamente formato ed erudito circa le norme, oppure in ultima ipotesi il Sindaco titolare degli onori, ma anche degli oneri dell’amministrazione che porta il suo nome?”.
Comunque la si veda la campagna è iniziata: il comitato lancia un appello ai residenti multati: “Invitiamo – conclude la nota – i residenti a valutare il ricorso delle sanzioni loro comminate rivolgendosi alla nostra associazione alla email vivereilcentrostorico@yahoo.it”.