





di Roberto Salotti
Era a poche decine di metri da casa, quando un autocarro le ha sbarrato per sempre la strada per riabbracciare i suoi cari. Un inferno sulla variante del Brennero di Ponte a Moriano che ha tolto sul colpo la vita a Silvia Del Mugnaio, impiegata e giovane madre di 43 anni, figlia di un ex assessore e iscritta al Pd di Lucca. Era alla guida della sua Ford C-Max e viaggiava in direzione di Sesto di Moriano, dove viveva, quando il rimorchio di un tir Renault con rimorchio, condotto da un autotrasportatore di 45 anni, di origini rumene, ma residente a Padova, si è intraversato in mezzo alla strada, travolgendo l’auto.
Tragico schianto. La tragedia, che si è consumata stamani (2 novembre) attorno alle 12,30, ha colpito vivamente la città, dove Silvia e la sua famiglia sono molto conosciute, soprattutto per l’attività e l’impegno in politica. Il papà Renzo Del Mugnaio, ex segretario comunale dell’Udc ed ex assessore nella prima giunta guidata da Pietro Fazzi, è stato tra i primi ad accorrere sul posto insieme alla moglie, Lelia Riccomini.
I soccorsi. Spaventati dal forte boato e dal rumore agghiacciante delle sirene delle ambulanze e dei vigili del fuoco, sono usciti da casa, a due passi dalla variante e hanno raggiunto il luogo dell’incidente. Hanno scoperto così, nel peggiore dei modi, che era la loro figlia a non avercela fatta. Un dolore lancinante dover rispondere alle domande degli agenti della polizia stradale di Bagni di Lucca, impegnati a lungo nei rilievi dell’ennesimo incidente mortale sulle strade della provincia. Purtroppo per Silvia non c’è stato niente da fare: una volta ricevuto l’allarme, la centrale operativa del 118 ha inviato le ambulanze sul posto insieme ad una squadra dei vigili del fuoco che hanno cercato di estrarre dalle lamiere il corpo della giovane madre, ma ormai era tutto inutile. Troppo gravi le ferite riportate nello schianto contro il rimorchio del mezzo pesante, il cui conducente ha accusato un malore ed è stato trasportato al pronto soccorso del San Luca.
I rilievi. Una tragedia su cui sta cercando di fare luce la polizia stradale, che forse può essere spiegata con un malessere alla guida, accusato dal camionista, o con il fondo stradale bagnato che potrebbe aver sviato il rimorchio.
Secondo una prima ricostruzione, i mezzi coinvolti viaggiavano in direzione opposte. La Ford C-Max di Silvia andava verso casa, direzione Sesto di Moriano. L’autoarticolato Renault, invece, arrivava dalla Valle del Serchio e si stava dirigendo verso la rotatoria dell’Esselunga. Qualche centinaio di metri prima del Bruton e dopo aver superato la rampa d’uscita dalla galleria della variante del Brennero il camion si è intraversato: la cabina ha girato come su se stessa, fermandosi rivolta verso l’imbocco della galleria. Ma il rimorchio ha invaso l’altra corsia, dove in quello stesso attimo c’era la macchina di Silvia travolta lateralmente nella parte dove si trovava la conducente. Un impatto violento, che non le ha lasciato scampo. La polizia stradale, con i tecnici dell’Anas, ha dovuto chiudere per ore la variante, per consentire l’intervento dei mezzi di soccorso e completare i rilievi del caso. Questo ha paralizzato letteralmente il Brennero, in entrambe le direzione, congestionando la viabilità nel cuore di Ponte a Moriano dove la circolazione è stata deviata fino ad oltre le 15 del pomeriggio.
Una giovane madre tra il lavoro e l’impegno in politica. Nel frattempo, la notizia della morte di Silvia si è diffusa in città, soprattutto nel Pd dove era membro attivo. Da diversi anni aveva scelto di iscriversi al Partito democratico e più di recente si era impegnata in prima persona nella campagna per il sì al referendum. La passione per la politica l’aveva ereditata dal padre, Renzo Del Mugnaio, che è stato segretario comunale dell’Udc e assessore a Lucca. Attorno a lui e alla sua famiglia si è stretto l’affetto di tutto il Pd. Ma tutti ricordano con affetto Silvia, una giovane madre solare e sempre disponibile a dare una mano. Aveva anche tanti hobby, come quello della pittura, in cui era a detta di tutti gli amici era molto brava, e adorava cucinare. Lascia nella disperazione non soltanto i genitori, ma anche il marito, Antonio Sésso, impresario, e il figlio di appena sette anni.
La salma, dopo i rilievi del caso, è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale Campo di Marte in attesa del nulla osta del magistrato di turno, Elena Leone a cui gli agenti hanno trasmesso i primi atti dei rilievi in giornata. I funerali potrebbero tenersi venerdì, ma non sono stati ancora fissati. Tantissimi i messaggi di cordoglio e dolore lasciati da amici, colleghi e compagni di partito sulla sua bacheca Facebook.