Sgozzato per un furto, il killer del clochard in cella



Un furto di pochi abiti e di un portafogli con qualche euro: sarebbe questo il movente del delitto che si è consumato ieri mattina (7 novembre) dietro al Palasport di Viareggio. Un omicidio nato per screzi fra senza tetto, e su cui in poche ore gli agenti del commissariato e i carabinieri hanno chiuso il cerchio, arrestando il presunto killer. Si tratta di Serghei Gingureau, 54 anni, clochard di origini moldave. E’ stato bloccato a qualche ora dall’omicidio dell’amico, Georgy Eczet, 42 anni, ungherese, mentre stava cercando di salire su un treno per allontanarsi da Viareggio.
Ma l’omicida non pensava di avere ucciso il suo rivale, ma soltanto di averlo ferito. Messo alle strette dagli investigatori e interrogato dal pm Antonio Mariotti ha iniziato a collaborare, indicando agli agenti il luogo dove aveva gettato il coltello da cucina con cui aveva sferrato tre coltellate alla vittima, di cui una mortale alla carotide.
Determinante per l’arresto è stata la testimonianza di un passante, uscito a portare a spasso il cane, che ha visto il presunto assassino sferrare un pugno alla vittima e poi colpirlo con tre coltellate. E’ stato lui stesso a correre dentro al bar del Palazzetto dello sport di Viareggio e a far dare l’allarme.
Nel giro di poche ore è stata fatta luce sul delitto che ha impressionato l’opinione pubblica di tutta la città: il terzo omicidio dall’inizio dell’anno. L’omicida, secondo gli investigatori, nel compiere il gesto non era lucido: nonostante fossero le nove del mattino aveva bevuto vino e non credeva di avere ucciso l’uomo.
La prefettura si è voluta congratulare con il questore Giuliano e il comandante provinciale dei carabinieri Rosi per il risultato ottenuto a poche ore dall’omicidio: “Il delitto consumatosi all’interno della comunità di senzatetto, ha avuto repentina soluzione grazie all’intervento congiunto di polizia e carabinieri – spiega la prefettura – che con un efficace sinergia operativa, hanno in poche ore individuato il responsabile, traendolo in arresto. Al questore Giuliano ed al colonnello Rosi, ed ai loro uomini, vanno i sentimenti di stima e di apprezzamento per aver contribuito efficacemente a rafforzare la sicurezza percepita dei cittadini”.