
Un viaggio in Bla bla car movimentato per Emma Morton, la cantante di origini scozzesi e adottata prima da Barga e ora da Lucca. L’artista resa famosa da X-Factor ha avuto, ancora una volta, un grande spavento, rimanendo coinvolta in un incidente mentre si dirigeva in auto per lavoro a Milano. Alla guida c’era il fidanzato dalla donna con la quale aveva prenotato il “viaggio condiviso” con il ben noto sistema del Bla bla car. Vincendo la sua paura dell’auto, dopo un ben più grave incidente che l’aveva vista coinvolta nel 2015 mentre rientrava a Barga da un concerto in Valdinievole con il suo compagno (Leggi), la Morton si era fatta coraggio, presentandosi all’appuntamento per la partenza a Viareggio sabato scorso (5 novembre).
Sulla Cisa, però, poco prima dell’uscita di Pontremoli, a causa di un violento temporale, l’auto ha sbandato facendo un testacoda da brivido. Il conducente ha lasciato il posto di guida alla fidanzata che ha deciso di continuare il viaggio nonostante tutto. La Morton però si è rifiutata e dopo aver insistito si è fatta lasciare con un altro passeggero a Pontremoli dove poi ha proseguito il viaggio in treno.
“Non occorre dire che ne sono uscita, per un’altra volta, viva e sana, a parte il terrore e il colpo di frusta che, come l’altra volta mi ha lasciato con dolore acuto nel collo e mal di testa forte – racconta la Morton -. Come faccio spesso per il lavoro, ho prenotato un bla bla car per il mio viaggio a Milano. Lo preferisco al treno perché in macchina ci metti molto meno ed hai l’opportunità di conoscere persone nuove e spesso interessanti. Ho incontrato la mia conducente a Viareggio, è arrivata in ritardo, pioveva, era comprensibile. Erano le 15.20 di pomeriggio. Scopro alla partenza che non sarà lei l’autista del viaggio ma il suo fidanzato, di chi non avevo letto nessun feedback. Partiti ho chiesto più volte che andasse piano. Andava intorno ai 120 e 140 chilometri all’ora e mi sembrava sinceramente molto distratto. Gli ho raccontato che l’anno scorso ero coinvolta in un incidente brutto e che avevo timore. Dopo poco, sul tratto di autostrada vicino all’uscita di Pontremoli ha perso controllo della macchina. Abbiamo cominciato a girare sbattendo prima contro il guardrail della corsia a sinistra, poi a destra, finché la macchina si è finalmente fermata. Ero spaventata e congelata dallo shock. Ho chiesto perché non chiamavano qualcuno, che so, i carabinieri, un’ambulanza, l’assicurazione, qualcuno per controllare la macchina. Hanno rifiutato ed hanno insistito che potevamo ripartire tranquillamente senza chiamare nessuno. Ho detto che non mi sentivo assolutamente sicura a continuare il viaggio e e che mi scendessero subito all’uscita di Pontremoli. Ha continuato in modo molesto ad implorarmi di non scendere, che mi voleva portare fino a Milano ed ho dovuto lottare. Dopo 10 minuti di viaggio agonizzante siamo arrivati a Pontremoli dove sono scesa con un altro passeggero, che tremava ancora. Abbiamo continuato il nostro viaggio in treno. Questo è stato un viaggio da incubo. Mi sa che diventerò di nuovo una donna da treno. Almeno per un po’”.