Consap: “Polstrada, agenti ci sono. Scelte sbagliate”

23 novembre 2016 | 09:30
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Consap: “Polstrada, agenti ci sono. Scelte sbagliate”

Carenza di personale? Non è questo il problema alla sezione della polizia stradale di Lucca. E’ quanto osserva il segretario nazionale del Consap, Gianluca Pantaleoni, che mette semmai nel mirino le scelte organizzative della dirigenza del compartimento toscano. “Come già da qualche tempo segnalato, la Polstrada di Lucca contribuisce ormai continuativamente al pattugliamento della strada extraurbana secondaria Fi-Pi-Li – esordisce Pantaleoni -. Questo significa presidiare un’ arteria lontana 80 chilometri, quindi con lunghi viaggi per il personale e attività di vigilanza stradale ridotta a poco più di 3 ore. Quella che ictu oculi appare subito come una stortura logica viene spesso ad essere giustificata dai dirigenti e purtroppo anche da altre sigle sindacali con ovvietà come riduzione degli organici, coperta corta ed altre simili inezie, che mal si conciliano però con le capacità di analisi che dovrebbero contraddistinguere un moderno manager della sicurezza e le capacità gestionali delle quali dovrebbero dar prova i pubblici funzionari”.

“Basta – prosegue il segretario Consap – di prendere in giro il cittadino: chi subisce purtroppo la insicurezza non è un interdetto mentale e capisce bene che se mancano le pattuglie e il personale di conseguenza l’attività, non può certo crescere il lavoro burocratico, come altri sostengono, come nel reparto della sezione di Lucca dove oltre il il 60% della forza è impiegato negli uffici”.
“Consideriamo come un falso problema – aggiunge – quello della riduzione degli organici dal momento che, perdurando ormai da qualche decennio, non può più venir considerato come un’ emergenza transeunte, bensì dovrebbe tout court esser letto come proiezione di un ormai consolidato trend di rimodulazione delle piante organiche. In questa cornice, il discrimine di una oculata attività amministrativa risiede nella ottimale gestione delle risorse ed in una mirata allocazione delle stesse ad opera dei soggetti preposti, in aderenza col principio di efficienza sancito dall’articolo uno della legge 241/90, ed ancor più a monte dal principio del buon andamento dell’azione amministrativa di cui dall’articolo 97 della costituzione. Tali principi – sostiene Pantaleoni – non sembrano però la stella polare del dirigente del compartimento della Polizia Stradale Toscana Paolo Maria Pomponio che continua a navigare a vista, e sembra refrattario ad adeguare la sua macchina organizzativa per metterla al passo coi tempi. Quest’ultimo sirigente vista già l’anomala gestione operata sulla Polizia Stradale ha ben pensato di far cadere le sessioni di aggiornamento professionale al Compartimento Polizia Stradale di Firenze, con un provvedimento sconcertante dirottando i poliziotti anche smontati dalla notte con orari 07/13 a ‘studiare’ a Firenze non solo violando il contratto di lavoro ma comportando molti costi che mal si conciliano con il momento storico attuale dove si poteva tranquillamente ovviare con soluzioni alternative come la videoconferenza. Per questo riteniamo che continuare a parlare di riduzione di organici e coperta corta offra un comodo alibi a chi si ostina a perseguire politiche della sicurezza stradale figlie di piani di ripartizione della viabilità regionale superati dalle esigenze e dalle contingenze.
Non comprendiamo, invero, tanto per restare in tema di numeri, per quale astrusa ragione per pattugliare un’ arteria che collega Firenze, Pisa e Livorno, i cui reparti di Polizia Stradale dovrebbero già essere completamente autosufficienti, potendo contare complessivamente su circa 200 uomini, venga richiesto l’intervento di un reparto, la Polstrada di Lucca, che ne annovera poco più di 30. Non troviamo pertanto opportuno affidare la vigilanza stradale a personale che non conosce quel territorio, né economicamente vantaggioso sopportare una spesa così considerevole per farlo, né tanto meno ragionevole depauperare risorse a favore di un territorio sguarnendone un altro. In sostanza, si spende tanto per fare poco”.