Operaio aggredito, ex Bulldog arrestato in Inghilterra

29 novembre 2016 | 16:29
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Operaio aggredito, ex Bulldog arrestato in Inghilterra

di Roberto Salotti
La sua latitanza è finita e adesso si trova in un carcere inglese in attesa dell’estradizione in Italia che è già stata richiesta. Adam Mossa, 27 anni, di Sant’Andrea di Compito deve infatti scontare otto anni di reclusione per la brutale aggressione all’operaio Sasha Lazzareschi, la sera del 10 maggio del 2010, davanti al pub Bruton di Ponte a Moriano.

La sentenza di condanna era divenuta definitiva con il pronunciamento della Cassazione, ma Mossa, a differenza degli altri due imputati, Stefano Vannucci, 29 anni, di San Filippo, e Lorenzo Pucci, di 27, residente nel compitese, non si era costituito alla polizia ma, ritengono gli investigatori della Digos diretti dal vice questore Leonardo Leone, si era allontanato da Lucca per sfuggire al carcere.
Mossa è stato rintracciato nella contea del Kent, tra Londra e Canterbury, grazie alle indagini degli investigatori lucchesi, coordinati prima dal pm Fabio Origlio e, nelle ultime fasi, dal sostituto procuratore Lucia Rugani.
Una volta riusciti ad avere informazioni sul luogo dove poteva trovarsi l’ex ultras gli agenti della Digos lo hanno comunicato a Scotland Yard, che ha eseguito il mandato d’arresto europeo spiccato nei confronti di Mossa, che, nonostante i suoi guai con la giustizia (in Appello è stato condannato a 4 anni nell’ambito del processo sulle aggressioni dei Bulldog fuori e dentro allo stadio Porta Elisa), si era rifatto una vita come cantante per il gruppo musicale Nessuna Resa. Ma i conti in sospeso con la giustizia lo hanno raggiunto anche Oltremanica. Per Mossa la condanna dei giudici era stata più pesante rispetto a quelle di Vannucci e Pucci, perché secondo l’accusa era stato trovato con un tirapugni all’arrivo della polizia davanti al locale. Secondo gli inquirenti e poi i giudici che lo hanno condannato, la sua posizione sarebbe la più grave dei tre, perché sarebbe stato lui, per l’accusa, ad aver lanciato il bicchiere che colpì, ferendolo gravemente al bulbo oculare, l’operaio che all’epoca dei fatti aveva 38 anni.
Nel luglio di un anno fa, dopo un lungo iter giudiziario era arrivata la sentenza definitiva della Cassazione, che aveva confermato nei confronti di Mossa la condanna ad otto anni di reclusione per la violenza di quella sera del 10 maggio 2008. La vittima era davanti al locale in compagnia della compagna e di alcuni amici, quando all’improvviso un gruppo di ex Bulldog di cui per l’accusa faceva parte Mossa iniziò a lanciare verso l’ingresso bottiglie e bicchieri. Uno andò a colpire Lazzareschi al volto, che riportò lesioni permanenti ad un occhio.
Immediatamente dopo la sentenza definitiva per quella aggressione, gli agenti della Digos della questura si erano attivati nelle ricerche di Mossa, di fatto rimasto latitante fino a poche ore fa. Gli investigatori lucchesi, che tra l’altro in questi anni sono rimasti anche in contatto stretto con la vittima del brutale pestaggio, sono riusciti a venire in possesso di informazioni utili per circoscrivere il raggio delle ricerche e individuare l’ex Bulldog, monitorando anche concerti e spostamenti della band di cui fa parte Mossa. Una prima pista che aveva portato in Germania, non aveva dato frutti. Più di recente, erano cresciuti invece i sospetti che Mossa si trovasse in Inghilterra, fino al blitz che lo ha portato in manette.